Discorso di Amma per l’inaugurazione del C20

16 gennaio 2023

Amma si inchina a tutti voi, che siete l’incarnazione dell’Amore puro e del Sé Supremo.

Questa è un’occasione quanto mai propizia perché ci stiamo impegnando nella missione di ravvivare la luce del mondo che sta affievolendo. Questo è un anno storico poiché l’India ha ricevuto l’opportunità di assumere la presidenza del G20.

Il governo indiano e l’onorevole primo ministro Shri Narendra Modi ci hanno affidato l’enorme responsabilità di facilitare il successo della partecipazione della società civile (C20), un gruppo ufficiale del forum G20. Possiamo noi onorare questo impegno. In questa occasione, esprimo la mia sincera gratitudine al governo indiano e all’onorevole Primo Ministro.

Il corpo umano, assieme a tutto ciò che è senziente e insenziente in questo mondo, è composto da cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Questi cinque elementi hanno origine dalla natura ed è per questo che l’uomo e la natura sono un tutt’uno. Conoscendo questa verità per esperienza diretta, gli antichi rishi dell’India fecero questa affermazione: “Vasudhaiva kuṭuṁbakam”, ovvero, “Il mondo è un’unica famiglia”. È quindi appropriato avere scelto come tema della presidenza indiana del G20 l’affermazione delle Upaniṣad: “Una Terra, una famiglia”.

I compiti principali del forum C20 sono: risolvere i problemi che la gente deve affrontare in ambito lavorativo, comprendere l’opinione pubblica, analizzare le difficoltà a cui si trovano di fronte le persone in diversi settori per portarli all’attenzione del governo indiano e delle nazioni del G20 e proporre soluzioni.

L’umanità è continuamente alla ricerca di modi diversi per rendere la vita più facile e confortevole, dipendendo così da molte fonti di energia. Questa è la ragione per cui ogni nazione si sforza costantemente di accrescere la propria forza in campo militare, economico, scientifico e tecnologico e di potenziare il suo arsenale di armamenti. Dal punto di vista della sicurezza e del progresso, tutte queste sono misure necessarie, ma nella fretta di rafforzarci in questi ambiti, abbiamo dimenticato la forza della natura, che è ancora più potente. Abbiamo dimenticato la grande verità che noi siamo parte di questo vasto universo.

Ultimamente la natura ci ha riservato una serie di trattamenti scioccanti per ricordarci questa verità. Ciò nonostante seguitiamo a comportarci come se avessimo l’Alzheimer, incapaci di ricordare le lezioni ricevute.

L’umanità dovrebbe aspirare a raggiungere il punto più alto della conoscenza. È una buona cosa condurre gli studi di ricerca necessari, ma allo stesso tempo Amma pensa che dovremmo anche essere pronti a intraprendere ricerche sul potere del pensiero spirituale e su uno stile di vita radicato nei principi spirituali. Dovremmo comprenderne la necessità cogliendo le indicazioni che la natura e l’universo continuano a inviarci. Solo allora potremo realizzare il principio di “Vasudhaiva kuṭaṁbakam”, almeno in piccola parte.

Oggigiorno, la nostra situazione è tale che, pur avendo tutto, in realtà non abbiamo nulla. Una cosa è molto chiara: man mano che l’umanità si allontana sempre più dalla Natura, i nostri problemi non fanno che aumentare. La natura è il volto visibile di Dio.

L’umanità ha l’errata concezione che la natura sia la sua serva obbediente e insenziente e che quindi possa trattarla come le pare e piace. La verità, invece, è che la natura è un unico organismo, una singola entità. Proprio come le parti del corpo sono indivisibilmente collegate, anche tutti gli aspetti della natura, senzienti e non, sono interconnessi: fanno tutti parte del corpo della natura. Ecco perché lo sviluppo non è sostenibile se non è legato alla tutela dell’ambiente. Se vogliamo davvero uno sviluppo sostenibile, non è sufficiente organizzare conferenze e vertici, assegnare premi e creare politiche e leggi. L’umanità deve cambiare atteggiamento. Se riusciamo a cambiare il nostro atteggiamento, possiamo cambiare l’ambiente che ci circonda.

Come potremmo vivere senza la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e lo spazio? Questi cinque elementi costituiscono il nostro corpo e quindi la natura è sia dentro che fuori di noi. Vivendo su questa Terra, spesso ignoriamo o rifiutiamo i nostri simili e la natura, intenti solo a soddisfare i nostri desideri egoistici e la nostra avidità. Allo stesso tempo, preghiamo Dio di concederci il paradiso sulla Terra. Quale contraddizione!

Nella fase in cui ci troviamo, dopo quasi il primo quarto di questo secolo, qual è lo stato del nostro mondo? Chiudete gli occhi e mettete il dito su una cartina geografica. Ora aprite gli occhi e leggete il nome del continente e della nazione su cui si è posato. Ovunque sia il dito, scoprite se in tale luogo non ci siano conflitti e regni la pace. È un posto in cui c’è accesso all’acqua potabile e al cibo per soddisfare la sete e la fame di tutti? Tutti hanno un tetto sopra le loro teste e vestiti da indossare? La gente fruisce di un’assistenza sanitaria tempestiva? Le donne e i bambini sono al sicuro? Tutti noi conosciamo la risposta senza aspettare che sia Amma a darla.

L’unica differenza è che, mentre i ricchi piangono circondati dal lusso, i poveri piangono su una sedia rotta e sotto un tetto da cui piove. Molte organizzazioni civili e numerosi individui sono attivamente impegnati nel cercare soluzioni e in attività umanitarie, sebbene queste siano come goccioline di pioggia che cadono nell’oceano. Ciò nonostante, quando cadono nel deserto, perfino queste goccioline apportano qualche beneficio. Se ne comprendiamo la funzione e le usiamo in modo appropriato, contribuiremo a portare gioia, pace e salute nel mondo.

Amma dice spesso che quando ci relazioniamo con le persone dovremmo metterci sullo stesso piano. Noi abbiamo adottato 108 villaggi. Quando i volontari dell’ashram si sono recati per la prima volta in uno di questi villaggi sono venuti a sapere che tutti i contadini stavano pensando di suicidarsi. Perché? I loro raccolti erano andati male, uno dopo l’altro, e avevano perso tutto. Non erano in grado di rimborsare il denaro chiesto per comprare le sementi e neppure di pagare gli interessi. L’unica via d’uscita che vedevano davanti a loro era la morte. Non avevano avuto un raccolto per cinque anni di fila.

I nostri volontari si misero ad esaminare ogni fase di questo processo. Dove compravano il concime? Scoprirono che acquistavano il concime ad un costo esorbitante e che quindi venivano truffati. I volontari intervennero, aiutarono i contadini a comprarlo a un prezzo equo e fecero loro conoscere le moderne tecniche agricole. L’anno successivo, gli agricoltori ebbero un raccolto abbondante, poterono rimborsare i debiti che non pagavano da cinque anni e guadagnarono abbastanza da vivere per il resto dell’anno. Quell’anno, tutti gli abitanti del villaggio vennero a trovare Amma con un sorriso smagliante sul volto e le offrirono una parte del riso raccolto. Siamo riusciti a risollevarli fisicamente e mentalmente. Quindi è fondamentale trasmettere la giusta consapevolezza ed è per questo che Amma ripete costantemente che bisogna incontrare le persone al loro livello.

Anche se il darshan pubblico non è stato dichiarato ufficialmente, la gente viene da Amma. Nell’ultimo anno, Amma ha incontrato almeno 300.000 persone e questo perché sono stati imposti dei limiti. Di solito lei incontra almeno un milione di persone all’anno. Con la fine della pandemia, gli studenti sono tornati a scuola e all’università. Essendoci quasi 150.000 studenti che frequentano gli istituti scolastici dell’ashram, Amma è consapevole di quanto la pandemia abbia colpito i giovani. Sono ben visibili i segni che la pandemia ha lasciato negli studenti di tutto il mondo. Durante quei mesi difficili, i bambini stavano seduti in casa intenti a guardare solo lo schermo del computer e del telefonino. Molti genitori hanno confidato ad Amma che tale abitudine ha avuto un impatto sulla salute mentale dei figli, che ora soffrono d’insonnia e non vogliono andare a scuola. Parecchi scoppiano in lacrime mentre glielo dicono. Tanti hanno perso interesse per gli studi. Molti bambini piccoli hanno imparato a ordinare gli stupefacenti online, a farseli consegnare a domicilio e a farne uso nell’intimità della propria casa. Così, in tutto il mondo, adesso ci sono molti nuovi consumatori di sostanze e tossicodipendenti.

Alcune madri dichiarano che i loro figli sono diventati dipendenti dal loro cellulare e chiedono regolarmente il modello appena uscito sul mercato. Poiché circa il 40% dei genitori porta i figli da Amma, lei ha potuto constatare di persona quanto siano fondate le preoccupazioni dei genitori e il cambiamento nei bambini. Amma ha notato che le loro menti sono diventate assai fragili e che la loro vita è simile ad alte torri costruite con mattoni impilati senza il cemento che li tenga uniti: crolleranno al più piccolo soffio di vento. Questi giovani potrebbero avere dei talenti, ma la loro forza mentale è andata perduta.

Molti ragazzini si sono suicidati e tanti altri hanno tendenze suicide. Amma ha visto le cicatrici di alcuni che si erano tagliati i polsi.

Alcuni professori della nostra università hanno raccontato ad Amma quanto sia mutato il comportamento degli studenti dopo la pandemia. Non appena finiscono le lezioni, gli studenti escono di corsa e si appoggiano al tronco di un albero o si sdraiano a terra con lo sguardo incollato al telefonino. Perfino se i professori si avvicinano o si siedono accanto a loro, questi giovani non si alzano e non sollevano neppure lo sguardo dallo schermo. Non mostrano alcun rispetto. “Siamo molto preoccupati”, hanno dichiarato i docenti, per il comportamento arrogante degli studenti. Quando noi eravamo studenti, non ci comportavamo così”.

Un altro professore ha detto: “Non appena gli studenti escono dalla classe, indossano le cuffie e ascoltano qualcosa o parlano con qualcuno al telefono. Un giorno, un loro docente anziano è inciampato e caduto. Nonostante avesse gridato chiedendo aiuto, nessuno studente l’ha sentito perché tutti indossavano le cuffie”. Il rapporto insegnante-studente si è indebolito molto. Guardando continuamente il cellulare, i giovani sono diventati come robot e hanno perso la compassione. In confronto al passato, il rispetto per gli anziani e la gratitudine verso gli insegnanti sono notevolmente calati. Oggi, i giovani sono incapaci di comprendere il dolore degli altri.

Se la società continua su questa strada, presto sarà simile a un veicolo che non rispetta neppure una norma del codice stradale. Ogni guidatore si scontrerà con l’altro e alla fine tutti periranno. Il creato è alimentato dalla compassione. Se questa viene meno, tutto è perduto e anche noi finiamo per alienarci. Quando sono sotto stress, molti adolescenti si rivolgono alle droghe e all’alcol. Non vogliono prendere Dio come “pacificatore”.

La spiritualità insegna alla nostra mente a collocare ogni situazione al suo giusto posto. I principi della spiritualità sono racchiusi nella Bhagavad Gītā e in altre Scritture. Invece di apprenderli, molti addossano la colpa a Dio e alle Scritture, etichettandoli come cieca superstizione. Quando la situazione diventa difficile, si danno all’alcool e alla droga seminando infine discordia e conflitti in tutta la famiglia. Nel vedere come vivono i figli, anche i genitori perdono la voglia di vivere.

Sembra proprio che, molto più della guerra, dobbiamo temere lo stato in cui si trovano i nostri figli. Tutti i Paesi dovrebbero aumentare il budget per rafforzare la salute mentale dei loro giovani, molto più che per la difesa. Dobbiamo insegnare loro come gestire la mente. Un agronomo sa bene come coltivare e ottenere dei buoni raccolti perché conosce i parassiti e le malattie pericolose per le piante e sa come trattarle se necessario.

Questo mondo è come un fiore. Se un petalo è infestato dai parassiti, non contagerà anche gli altri? Allo stesso modo, se una nazione ha un problema, coinvolgerà tutte le altre. Se un individuo soffre, soffrirà anche la sua famiglia. Tale sofferenza si trasmetterà a sua volta alla società. Dalla società si diffonderà alla nazione e infine al mondo.

Spesso diciamo: “È un problema loro, non nostro!”, ma le cose non stanno così. I problemi irrisolti degli altri diventano spesso un nostro problema. Immaginate ad esempio che scoppi un incendio al pianterreno di un edificio di dieci piani. Le persone di questo piano corrono di qua e di là gridando: “Aiuto! Aiuto! Qualcuno venga, per favore! Aiutateci a spegnere l’incendio!”. Cosa succederebbe se gli abitanti del decimo piano rispondessero: “È un problema vostro, non nostro!” e non si preoccupassero di aiutare? Cosa accadrebbe? L’incendio si propagherebbe verso l’alto e il problema irrisolto finirebbe per diventare anche il loro. Quindi, non dovremmo mai ignorare una richiesta di aiuto rispondendo che non è un nostro problema.

Ovunque ci rechiamo nel mondo, la prima domanda che ci poniamo è: “Ci sarà Internet?”, oppure: “Potrò connettermi alla rete?”, “Ci sarà la connessione alla rete in quella casa?” o “Quell’hotel dispone di una connessione Internet?”. Se non è disponibile, ci sentiamo come pesci fuor d’acqua e potremmo perfino non riuscire a chiudere occhio. Di fatto, la spiritualità è la nostra Innernet, la rete interiore, e se questa connessione è forte, nessuna situazione esterna potrà disturbarci o stressarci. Sapremo adattarci alle situazioni e allo stesso tempo essere compassionevoli. Saremo capaci di perdonare, dimenticare, tollerare e contraccambiare con gioia. Questo è ciò che chiamiamo spiritualità.

È stato condotto uno studio sull’atteggiamento generale della popolazione di tutto il mondo. Ai cittadini di ogni Paese è stato chiesto di rispondere a questa sola domanda: “Per cortesia, esprimete onestamente la vostra opinione sulle strategie messe in atto per risolvere la penuria di cibo nelle altre nazioni”.

I cittadini di alcuni Paesi risposero: “Cibo? Cos’è?”, altri scrissero: “Onestamente? Cosa vuol dire?”. Altri ancora dissero di non conoscere il significato della parola “opinione”. Certuni domandarono cosa volesse dire “per cortesia” e infine altri chiesero cosa si intendesse per “altre nazioni”. Questo è lo stato attuale del nostro mondo. Per ottenere un risultato in questo mondo, ogni persona deve diventare consapevole degli altri.

Questo obiettivo è irrealizzabile esternamente, sul piano fisico, perché non possiamo eliminare le differenze nel mondo. Le differenze, però, non sono uno svantaggio né una limitazione, bensì un’opportunità importante: l’opportunità di vedere l’unità o la verità nella diversità.

Ciò che diamo ci torna indietro. Quand’ero piccola, mia madre mi insegnò che il fiume era un’incarnazione di Devi, della Dea, e che non dovevo mai urinare o sputare nell’acqua quando ogni giorno facevo il bagno. Tutte le volte che entravo in quell’acqua fredda, sentivo lo stimolo a urinare. Ricordando le parole di mia madre riuscivo però a controllarlo, come se stessi spegnendo un interruttore. Chi ne traeva beneficio ero io perché avrei potuto bagnarmi in un’acqua pulita e pura quando avrei successivamente fatto il bagno. Poiché mi avevano insegnato il valore di non urinare nel fiume, sapevo controllarmi. Se ci vengono impartiti dei valori nobili in giovane età, potremo controllare gli impulsi inferiori, i pensieri e le emozioni negative. Attualmente, nessuno ha il controllo delle proprie emozioni. Le persone sono sempre più simili a razzi sfuggiti al campo gravitazionale della Terra, ignare di dove stiano andando. Pertanto, instilliamo i giusti valori nei nostri figli.

Amma sa bene che l’assistenza sanitaria integrata ed olistica, l’uguaglianza di genere, la scienza e la tecnologia sono parte dell’azione del C20. Oggigiorno, la maggior parte delle persone percepisce la salute solo in termini di salute fisica. Tuttavia, l’esistenza umana non è limitata al corpo perché anche la salute mentale, intellettuale ed emotiva sono importanti. Più e più volte dobbiamo riconoscere il potere dello spirito onnipervadente, l’ātma-shakti che permea di coscienza ogni cosa. Quando nella nostra vita diamo a tutti questi fattori uguale importanza, abbiamo la definizione completa di salute.

La medicina moderna e i sistemi di cura sono certamente importanti e hanno il loro valore. Tuttavia, la vera salute non si ottiene solo cercando cure mediche quando si è malati. In realtà, la natura è la nostra più cara amica perché noi stessi siamo la natura. Pertanto, muoversi in armonia con la natura è fondamentale per una salute olistica.

La nostra Università Amrita ha condotto l’analisi di un terreno dove le persone scaricavano molti rifiuti ed è risultato che era altamente tossico. Vennero piantati parecchi alberelli in quel luogo e dopo tre anni analizzammo di nuovo il suolo. Scoprimmo che era stato bonificato e non era più inquinato. Questo dimostra quanto la tossicità del suolo venga assorbita, elaborata ed eliminata dalle radici degli alberi. Gli alberi purificano inoltre l’atmosfera donandoci aria pulita da respirare.

I nostri antenati veneravano gli alberi come esseri divini. Nella mia infanzia, ho visto persone pregare per ottenere il perdono dagli alberi che stavano per tagliare. Era il loro modo di mostrare gratitudine per ciò che avevano ricevuto. Sebbene alcuni possano etichettare questa devozione come “primitiva”, Amma ritiene che abbia una valenza pratica. Forse dovremmo tornare un po’ indietro e rivivere quei tempi. Senza un legame con la natura e senza le sue benedizioni, non è possibile una salute olistica.

Circa sessant’anni fa, quand’ero piccola, nel mio villaggio si applicava dello sterco di mucca su taglietti e ferite per favorirne la guarigione. Se oggigiorno facessimo la stessa cosa, la ferita s’infetterebbe sicuramente. Lo sterco di mucca che prima aveva proprietà medicinali, oggi è diventato velenoso. Perché? Perché in passato si davano alle mucche mangimi naturali, non si nebulizzavano mai sostanze chimiche sulle risaie. Oggi, invece, quasi tutti i campi sono irrorati con sostanze chimiche velenose e le mucche mangiano le piante che vi crescono. Il loro foraggio contiene inoltre sostanze chimiche e farina di ossa. Il latte che producono non ha la stessa qualità: può placare la nostra fame, ma indebolisce il nostro sistema immunitario. Con tale alimentazione, otteniamo certamente una maggiore quantità di latte, ma favoriamo anche l’insorgenza di molte malattie.

Se la scienza consente all’uomo di nebulizzare il 5% di pesticidi e sostanze chimiche sui raccolti, molti contadini ne spruzzano anche il 25% per aumentare i loro profitti. I nostri corpi e le nostre menti vengono contaminati. Amma non sta dicendo di impedire completamente il loro utilizzo, ma che è necessaria una regolamentazione più rigorosa.

Per quanto riguarda l’uguaglianza di genere, molte nazioni trattano ancora le donne come esseri inferiori. C’è stato un grande sviluppo della scienza e della tecnologia e il mondo ha fatto enormi progressi. L’umanità è sempre più evoluta. Ciò nonostante, da qualche parte nel profondo, persistono una grande riluttanza e un blocco mentale nel riconoscere l’uguaglianza delle donne. Nel mondo, a una ragazza adolescente su quattro (dai 15 ai 19 anni) viene negata l’istruzione e il lavoro. Nei ragazzi il rapporto è di uno a dieci.

Un altro tema importante è l’emancipazione dei bambini e delle donne dei gruppi emarginati. Dovremmo considerare uno yajña, una sacra iniziativa, prenderli per mano ed aiutarli a uscire dalla vulnerabilità. Non dobbiamo lasciare che le loro capacità nascoste vadano sprecate e non siano di beneficio a loro e alla società.

Da molti anni, l’ashram si occupa di alcuni villaggi in venticinque stati dell’India. In un primo momento, Amma aveva chiesto di adottare 108 villaggi. Quando ci siamo recati nei villaggi e abbiamo insegnato alle donne a sviluppare competenze e abilità, alcuni uomini hanno detto: “Non vogliamo che le nostre donne vadano a lavorare. Se iniziano a farlo, diventeranno arroganti e non ci ubbidiranno più”. Questa è la mentalità di molti uomini. Consapevole che sono stati condizionati a pensare in questo modo fin dall’infanzia, Amma non li biasima.

Allora abbiamo fornito alle donne una formazione professionale che permettesse loro di svolgere un’attività da casa. In tal modo hanno potuto cominciare a lavorare e ad avere un’entrata economica. In alcune comunità, però, gli uomini sono stati inflessibili. Abbiamo imparato molto da casi come questo e incontrato migliaia di situazioni simili. Quando le donne vengono represse, il mondo perde il contributo produttivo del 50% della sua popolazione.

Quando le donne si elevano e progrediscono, gli uomini dovrebbero dare spazio o addirittura spianare loro la strada. Gli uomini dovrebbero smettere di essere come una strada a senso unico e cercare invece di diventare come un’autostrada. Invece di sforzarsi di sviluppare i muscoli, come fanno gli uomini, le donne dovrebbero cercare di sviluppare i muscoli del cuore. Questo è ciò a cui Amma intende quando usa la parola malayalam tantēḍi: essere coraggioso. Le donne devono essere pronte ad accettare ciò che viene ed andare avanti senza perdere la fiducia in se stesse. Dovremmo creare le condizioni che facilitino il loro successo. Se non lo facciamo, sarà un’enorme perdita per la società.

Amma ha incontrato milioni di persone. Anche le ragazze che studiano nei nostri college subiscono la pressione dei genitori affinché si sposino una volta laureate. A poche è permesso di conseguire il dottorato. I genitori le frenano dicendo che una volta ottenuto non saranno più in età da marito e sarà difficile trovare loro uno sposo. Alcune studentesse andarono da Amma e le dissero: “Amma, vorrei conseguire il dottorato, ma i miei genitori mi hanno chiesto di cercarmi un impiego”. Così, Amma introdusse il sistema di borse per il diritto allo studio in modo che ricevessero lo stesso compenso che gli sarebbe spettato lavorando. Queste giovani erano molto brillanti. Immediatamente Amma erogò cento borse di studio per il dottorato di ricerca per incoraggiarle a continuare gli studi. Adesso, molte di loro sono dottorande, hanno affinato i loro talenti e pubblicato su riviste prestigiose. Tante hanno completato il dottorato e si sono anche sposate.

Se viviamo nel timore che le nostre ragazze non riescano a sposarsi, come possiamo produrre un cambiamento? Se creiamo circostanze favorevoli, le donne possono sicuramente far emergere i loro talenti ed essere utili alla società.

Una cosa è certa: se vogliamo una soluzione duratura alla barbarie con cui l’umanità si sta confrontando oggi e dovrà confrontarsi in futuro, dobbiamo essere disposti a cambiare il nostro clima interiore. I fenomeni esterni, che siano il riscaldamento globale o il cambiamento climatico, sono solo un riflesso del clima rigido delle nostre menti. Oggi le persone dedicano la maggior parte del tempo e delle loro energie a etichettare tutto ciò che vedono, che siano un pezzo di terra, la natura o Dio, con il proprio nome e indirizzo. Cercano di rivendicare e stabilire la propria autorità su tutto, affermando l’ “io” e il “mio”. Se questo atteggiamento prevale, diventiamo il nostro peggior nemico.

Amma ricorda una storia a questo proposito. Un giorno, un cane sentì il profondo desiderio di partire, di viaggiare e girare il mondo. Dopo aver viaggiato a lungo, tornò a casa. I suoi amici a quattro zampe andarono a trovarlo. “Com’è andato il viaggio?”, gli chiesero, “Hai avuto qualche problema lungo la strada?”.

Il cane rispose: “No, gli altri non mi hanno creato problemi e mi hanno lasciato andare per la mia strada. Gli unici che mi hanno tormentato sono stati quelli della nostra specie, gli altri cani. Ovunque andassi, mi aggredivano abbaiando e mordendomi. Mi inseguivano con accanimento e non mi hanno mai lasciato in pace!”.

Lo stato attuale dell’umanità è come quello di questo cane. Ovunque si trovi nel mondo, l’uomo è il peggior nemico di se stesso. Per essere più precisi, la mente umana è il suo nemico, ma anche il suo amico. Tuttavia, poiché la fonte dei nostri pensieri e delle nostre azioni è questa nostra stessa mente, se vogliamo davvero trasformarla, è necessario includere i valori spirituali nel piano di studi dei nostri istituti scolastici.

Nel nostro ashram risiedono circa 200 bambini provenienti da tutto il mondo. Alcuni abitano qui per alcuni mesi all’anno, frequentano le lezioni sulla Bhagavad Gītā e sulle Scritture, ascoltano insegnamenti spirituali e condividono i loro giocattoli con i compagni. In passato facevano i capricci perfino se un altro bambino li toccava. Quando un loro amico compie gli anni, gli regalano addirittura i loro giochi. Nei loro discorsi, i bambini raccontano di aver regalato il giocattolo preferito a un compagno per il suo compleanno e di essersi sentiti più felici nel donare che nel ricevere giocattoli. Dopo aver ascoltato gli insegnamenti spirituali, questi piccoli sono più contenti di condividere che di ricevere qualcosa. Questo significa che, quando gli insegnamenti spirituali vengono assimilati correttamente, espandono il nostro cuore e ci rendono più consapevoli.

La parola sanscrita samskara significa “cultura” o “ciò che viene purificato nel tempo”. Tuttavia, in inglese, la parola “culture” si riferisce anche alla coltura in un laboratorio, di un piccolo campione di batteri in cui viene creato un ambiente ottimale per la loro crescita. In tal modo è più facile identificarli, diagnosticare la malattia e fornire un trattamento adeguato. In modo simile, quando un po’ della “coltura” dell’ashram viene instillata nei bambini e le si fornisce un’atmosfera favorevole per crescere, si sviluppa e prospera in tutti loro. I bambini stanno anche cominciando a mettere in pratica ciò che hanno imparato. Anche i più piccoli sanno distinguere il bene dal male.

Alcuni di loro usano il discernimento e si chiedono: “Ma quel giocattolo soddisfa un mio desiderio o un mio bisogno? In effetti non ne ho bisogno. Preferisco dare i soldi a un bambino povero”. Questi bambini riescono a farlo anche se sono molto piccoli. Ancora prima d’imparare l’alfabeto, praticano già la carità. Avendolo notato, Amma ritiene che sia possibile instillare i valori della carità e del dharma (comprensione e attuazione di ciò che è giusto fare) fin dalla tenera età. Vi sono così tanto amore e tanta solidarietà tra questi piccoli! Quando uno di loro si ammala, tutto il gruppo gli telefona e gli chiede come sta. Amma pensa che possiamo produrre questi cambiamenti positivi se educhiamo in tal senso i bambini fin da piccoli.

Se ci concentriamo sul soddisfare i nostri bisogni invece che sui nostri desideri, possiamo fare di questa Terra un paradiso. Visualizzate un bellissimo giardino fiorito in cui molti bambini corrono, ridono e giocano felici. Le farfalle volano di fiore in fiore, suggendo gioiosamente il nettare. Amma vorrebbe che il mondo fosse come questo bellissimo giardino pieno di pace. Attraverso lo svolazzare delle farfalle, Amma vuole indicare tutte le persone nel mondo che vivono gioiose. Ogni individuo ha ciò di cui ha bisogno. Per riuscirci non è necessario donare tutto ciò che possediamo, basta dare un po’ della nostra parte. Se lo facciamo, non saremo un’isola a sé stante, estraniata dal mondo, ma diventeremo un anello nella catena della vita.

Per la crescita e il progresso dell’individuo, della famiglia e della società occorre sviluppare una cultura adeguata e creare il giusto clima interiore. Le opportunità per questa crescita culturale vanno create nelle nostre case e nelle nostre istituzioni scolastiche.

Amma desidera presentare alcune proposte che ritiene particolarmente importanti e rilevanti di questi tempi:

1. Dalla scuola materna alla scuola media, così come alle superiori, bisognerebbe organizzare un corso in cui si insegna la compassione e l’altruismo e tra i libri di testo introdurne uno che parli di tutti i nobili aspetti dell’altruismo e della compassione.

2. Tutti i bambini dovrebbero piantare un albero il giorno del loro compleanno. Inoltre gli si dovrebbe insegnare come prendersene cura con amore e affetto. Dovremmo anche proporre loro di fare delle palline di carta contenenti centinaia di semi e del compost da spargere nel bosco. Non sono necessari l’acqua o fertilizzanti perché i semi crescano nel bosco: le foglie cadute arricchiranno il terreno e nutriranno le piante. Se anche uno solo di questi semi germoglierà e spunterà una piantina, avremo contribuito a rigenerare una piccola parte della natura. Esortiamo tutti a impegnarsi in tal senso.

3. Dovremmo creare progetti in cui nei villaggi adottati sorgano scuole, università, ospedali e piccole imprese con il sostegno di multinazionali e società.

4. Bisognerebbe insegnare ai giovani, sin dall’infanzia, a trattare le donne e le ragazze con rispetto. Insegniamo ai bambini a venerare la grandezza e la nobiltà dell’amore. Fin dalla scuola materna, spieghiamo ai bambini che, essendo Dio amore, anche l’amore è Dio.

Prima di terminare gli studi, i giovani dovrebbero essere accompagnati in un villaggio povero in cui abitare per qualche giorno. In questo modo vedranno di persona i problemi che la gente comune deve affrontare ogni giorno. Questa esperienza servirà loro per sviluppare corsi o iniziative che possano aiutare il villaggio.

Prima di entrare nel mondo del bieco egoismo e della competizione, tale esperienza pianterà nel cuore dei giovani semi di compassione e altruismo e insegnerà loro a inchinarsi con umiltà di fronte all’infinita potenza della natura. La cura che la natura ha nei nostri confronti è superiore a quella di nostra madre o di nostro padre. Dobbiamo mostrare gratitudine per questo grande dono.

5. I leader di tutte le religioni dovrebbero insegnare ai loro fedeli ad essere inclusivi e a non discriminare nessuno in base alla religione.

6. Bisognerebbe che tutte le istituzioni scolastiche formassero gli studenti di tutte le classi, dalle inferiori alle superiori, a utilizzare la tecnologia con discernimento. Dopo tale formazione obbligatoria, si dovrebbe offrire agli studenti l’opportunità di mettere in pratica ciò che hanno appreso.

7. Tutte le scuole e le università dovrebbero disporre di un servizio di counselling. Molti studenti soffrono di depressione da quando è iniziata la pandemia di Covid. Ho visto molti di loro uscirne senza farmaci perché avevano ricevuto un aiuto psicologico al momento opportuno. Chi non aveva fatto questa scelta, aveva dovuto ricorrere ai farmaci. Prestiamo attenzione e consapevolezza ai problemi di salute mentale dei giovani. I servizi di supporto psicologico sono di grande aiuto.

Procediamo tutti, con una sola mente e un solo scopo, lavorando disinteressatamente per il benessere del mondo. Che le nostre azioni rappresentino un nobile ideale per coloro che verranno dopo di noi. Che l’albero della nostra vita sia saldamente radicato nel terreno dell’amore. Che le nostre buone azioni siano le sue foglie. Che le nostre parole gentili siano i suoi fiori. Che la pace sia il suo frutto. Che questo mondo possa crescere e prosperare come una sola famiglia, unita nell’amore. Possa lo spirito di “Vasudhaiva kuṭuṁbakam”, “il mondo è una famiglia” risvegliarsi, vivere concretamente e portare frutto in tutti. Possiamo noi realizzare un mondo in cui regnino una pace e un’armonia senza fine. Possa la grazia divina benedire tutti noi.

Om Namaḥ Shivaya