C20 in Kenya: azioni concrete per l’emancipazione economica femminile

Dall’intenzione all’azione: le donne conducono all’emancipazione economica” – una conferenza organizzata dal gruppo di lavoro C20 sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile e il Mata Amritanandamayi Math Charitable Trust del Kenya, tenuta al Trademark Hotel di Nairobi in Kenya

All’evento hanno partecipato 104 membri provenienti da India, Kenya, USA ed è stato trasmesso in live-streamed in tutto il mondo.

Relatori e partecipanti alla conferenza:

  • E. Pastor Dorcas Rigathi, moglie del Vicepresidente della Repubblica del Kenya
  • Namgya Khampa, Alto Commissario indiano
  • Henriette Geiger, ambasciatrice EU
  • Asha Mohammed, segretaria generale uscente della Croce Rossa del Kenya
  • Zaynah Khanbhai, cofondatrice di Merging Mundos e fondatrice e presidentessa di Espartanos Africa
  • Martha Muhwezi, direttrice esecutiva del Forum for African Women Educationalists
  • Winnie Mitullah, professoressa e membro di UNESCO UNITWIN all’Institute for Development Studies dell’Università di Nairobi
  • Faiza Jama Mohamed, direttrice regionale africana di Equality Now

Swami Shubamritananda Puri, coordinatore internazionale dei C20 International, rappresentante del membro dei C20 Sri Mata Amritanandamayi Devi.

Il dibattito è stato moderato da Jeff Koinange, giornalista premiato con l’Award Winning Journalist e ospite di Talk Show Host, ed è stato introdotto da Tanya Martin, di Embracing the World Kenya.

Relatori e pubblico si sono cimentati in acceso dibattito su tematiche cruciali quali la violenza generata dalla differenza di genere, la leadership femminile nelle politiche di attuazione, le iniziative di emancipazione economica inclusive, il ruolo del sociale nel promuovere la formazione, la partecipazione femminile alla politica e la sfida dei pregiudizi di genere e degli stereotipi. Sono state condivise considerazioni di pregio e sono emerse raccomandazioni da attuare per l’emancipazione economica delle donne nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

Il messaggio della rappresentante dei C20, Sri Mata Amritanandamayi Devi, che sostiene donne e ragazze attraverso numerosi progetti, ha aperto l’evento, dicendo: “Bisogna emancipare le donne e i bambini dei gruppi marginalizzati, prendendoli per mano e camminando insieme. Non permettiamo che il loro potenziale vada sprecato, perché questo tornerà in maniera benefica sia a loro sia alla società in cui vivono.”

La dr.ssa Bhavani Rao, coordinatrice del gruppo di lavoro dei C20 dull’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, ha condiviso il video di presentazione del lavoro sinora svolto dal Gruppo di lavoro. In esso ha parlato dell’impegno di Amma nell’aiutare le donne e ha ricordato lo stanziamento offerto dal Mata Amritanandamayi Math di 50 miliardi di rupie (5.4 milioni di Euro) per l’emancipazione femminile, specie per le gestanti e i disabili. Inoltre ha ricordato che €150,000 sono stati destinati al progetto UN per le donne per creare zone neutrali e sicure per donne e bambini reduci di guerra in diverse parti dell’Ucraina e ha indicato il ruolo importante del sociale nell’attuare tale politica.

H.E. pastore Dorcas Rigathi, moglie del Vicepresidente della Repubblica del Kenya, enfatizza l’importanza del dialogo inclusivo sulla uguaglianza di genere ed emancipazione femminile, dicendo: “Non si può potenziare solo un genere ed avere una società equilibrata, occorre farli avanzare insieme. L’emancipazione femminile porta alla rinascita delle famiglie.”

L’on. Namgya Khampa, Alto Commissario indiano ha sottolineato l’importanza del cambiamento necessario dallo sviluppo delle donne ad uno sviluppo guidato dalle donne. La sig.ra Khampa ha citato Chandrayaan 2, la seconda missione indiana sulla luna, resa possibile da scienziate indiane come esempio di ruolo pilota nel progresso del Paese. Inoltre ha illustrato alcuni esempi di politiche pratiche di emancipazione femminile e miglioramento del tenore di vita nel Paese.

Henriette Geiger, ambasciatrice EU, ha ricordato che l’uguaglianza di genere è oggi ancora un obiettivo anche per le nazioni europee più avanzate. Alla luce della disparità di trattamento economico per differenza di genere, ha rilevato l’importanza del piano della Commissione Europea, Gender Action Plan, che ha imposto in molte amministrazioni e obbliga le organizzazioni a far diventare l’uguaglianza di genere qualcosa di più di un esercizio teorico, diventando un obiettivo si cui lavorare.

Swami Shubamritananda Puri ha chiuso la prima parte dei lavori, sottolineando che l’Africa ha il più alto numero di imprenditrici ovvero il 25%, al di sopra della media mondiale del 17%. Ha inoltre considerato che quando si parla di emancipazione economica a livello mondiale, essa può essere raggiunta solo quando uomini e donne collaborano guidati da giuste intenzioni, mano nella mano. Ha parlato della necessità di elevare lo standard culturale femminile in materie come la finanza, la digitalizzazione e la legge, facendo partire formazione sin dalla scuola. Ha concluso sottolineando che il mondo non può che beneficiare nel vedere le donne africane come protagoniste anziché come vittime.

Avviando il dibattito la dr.ssa Asha Mohamed ha enfatizzato la necessità di servizi integrati per permettere la partecipazione delle donne allo sviluppo economico, partendo dalla base analizzando quali interventi siano necessari e le relative priorità.

Faiza Mohamed ha sottolineato l’importanza di strategie realmente efficaci nella lotta della violenza basata sul genere, invocando interventi legislativi forti e politiche di protezione della donna e di disincentivo della violenza. Ha inoltre parlato della necessità della scolarizzazione delle ragazze e della necessità di fermare la tradizione dei matrimoni delle bambine e della mutilazione genitale femminile.

La dr.ssa Winnie Mitullah ha indicato la necessità delle imprese femminili di accedere all’economia di forma e non più di sussistenza, richiedendo lo stanziamento di risorse ed accesso alle stesse. Occorre ridisegnare la protezione sociale al fine di farvi partecipare il maggior numero di donne. Inoltre ha ricordato come le donne siano le custodi naturali dell’ambiente in cui vivono.

Zaynah Khanbhai ha invitato i presenti a sfidare i propri preconcetti e focalizzandosi su cosa fare a livello individuale anziché ad essere spettatori passivi e consumatori di tristi statistiche. Ha proposto di usare la costituzione per insegnare l’Inglese nelle scuole promuovendo le conoscenze legali dei diritti delle donne e delle ragazze. Ha offerto suggerimenti su come il governo possa incentivare le industrie ad aiutare le imprese femminili promuovendo l’inclusione e la ripresa economica a livello avanzato.

La dr.ssa Martha Muhwezi ha sottolineato il ruolo vitale dell’educazione nel processo di emancipazione femminile, ed ha invocato l’intervento di servizi integrati e comprensivi contro la violenza basata sulla differenza di genere e al fine di assicurare alle ragazze l’accesso a programmi di formazione.

C’è stato il consenso generale sul far partire dalle scuole la promozione dell’uguaglianza di genere e sul richiedere ai legislatori interventi di riforma dei codici penali sessisti.