Pubblichiamo il discorso che Amma ha tenuto in occasione del World Hindu Congress di Bangkok
“Siamo tutti qui riuniti, oggi, in nome della cultura più antica e nobile del mondo. La fede induista espone un insieme di princìpi e valori che hanno il potenziale di portare benessere e prosperità a tutti. Il Sanātana Dharma è sempre stato pienamente consapevole della profonda connessione tra gli esseri umani e la natura. È stata la fede induista a offrire al mondo i concetti di dharma e yajña: virtù e sacrificio di sé.
Oggigiorno, la sorgente dell’amore e del servizio disinteressato in un numero crescente di persone si sta prosciugando. L’unica soluzione è ripristinare il dharma. Questo è il solo e unico modo per salvare il mondo e l’umanità. Riunioni e attività mirate come questa, realizzate insieme in uno spirito di dedizione, diventano davvero essenziali.
Intorno a noi vediamo persone che funzionano come macchine: dal momento in cui si svegliano fino a quando si addormentano la sera sembrano stare, interiormente ed esteriormente, su un campo di battaglia. Non c’è un momento in cui siano libere dallo stress: la pressione sul lavoro, i problemi familiari, le preoccupazioni per i figli, i guadagni e le spese, l’ansia di essere connessi ad internet… In mezzo a tutta questa tensione, come potremmo pensare al dharma o ai valori morali? La causa di tutto questo stress proviene un’unica fonte: avere ignorato il dharma e non essere capaci di viverlo, anche solo in minima parte.
Le leggi che abbiamo sono state create dagli esseri umani. Al di sopra di queste esiste una legge divina promulgata dal potere universale che tiene coesa tutta la creazione. Questa legge divina è ciò che chiamiamo dharma.
Tutti noi cerchiamo di non violare le leggi che abbiamo creato, temendo di essere puniti. Allo stesso modo, anche violare la legge del dharma stabilita dal potere universale ha delle ripercussioni. Come la forza di gravità è una legge della natura, così il dharma è una legge dell’universo. Una legge costituzionale di una nazione può essere modificata dal governo, ma la legge dell’universo, il dharma, non può essere cambiata né modificata. Quando facciamo la nostra parte proteggendo il dharma, esso ci proteggerà.
Contrariamente al pensiero di molti, il dharma non è un principio esclusivo degli induisti. “Dharma” è il nome dato dai nostri antichi Rishi a ciò che collega e accorda in perfetta armonia l’umanità, la natura e Dio. È uno stile di vita che ogni essere umano dovrebbe praticare.
Quali sono le caratteristiche del dharma? Il dharma prende in considerazione tutte le differenze esterne e le pone al loro giusto posto. È questa visione espansiva che distingue il Sanātana Dharma da tutte le altre fedi. In questa visione non trovano spazio l’odio o la vendetta; non trovano spazio la disperazione o la rabbia. Si tratta di un modo di vedere le cose che ci insegna a cogliere il bene in tutti e in tutto.
Di solito, nel mondo incontriamo due punti di vista. Il primo è: “Voglio che i miei diritti siano garantiti”, il secondo: “Devo compiere il mio dharma, il mio dovere”. Tra questi, il Sanātana Dharma dà importanza al secondo. Il primo è la via del conflitto e della competizione, il secondo la via dell’unità, del benessere e della pace. Se ognuno pensa solo ai propri diritti, i risultati saranno ostilità e discordia. Se invece ognuno compie il proprio dharma, i diritti di tutti saranno naturalmente tutelati e regneranno la pace e la prosperità.
Il Sanātana Dharma è l’unica religione che accetta il fatto che esistono vari cammini che portano alla Verità e che dà la libertà a ogni individuo di scegliere il proprio percorso spirituale. La diversità è necessaria non solo agli esseri umani, ma al mondo intero. C’è una bellezza nella diversità, un’armonia. Nel Sanātana Dharma, diversità e unità si fondono, consentendoci di scoprire la corrente che scorre al di sotto delle innumerevoli differenze presenti nell’universo. Questa corrente integra ogni cosa con l’altra. In questo modo, sbocciano l’amore, la bellezza e lo spirito di servizio.
Gli esseri umani e tutti gli esseri viventi sono onde nel grande oceano che è Dio. È in questo grande oceano di Dio che nasciamo, viviamo, moriamo e rinasciamo. Le onde si sollevano per pochi istanti prima di scomparire. In realtà, l’onda non è diversa dall’oceano. Allo stesso modo, gli esseri umani, la natura e Dio non sono diversi. Tutti i vari conflitti che viviamo, sia dentro che fuori, la nostra avidità di possedere ogni cosa e l’odio e la vendetta che proviamo accadono semplicemente perché non siamo consapevoli di questa unità di fondo.
C’è un ritmo nell’universo, una perenne connessione tra l’universo e ogni sua creatura vivente. L’universo è come una vasta rete interconnessa. Se si scuote anche solo leggermente l’angolo di una grande rete tesa, il movimento si riverbera su tutta la superficie; allo stesso modo, che ne siamo consapevoli o meno, ogni nostra azione, individuale o collettiva, produce un’onda che si propaga in ogni angolo dell’universo. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che non siamo isole a sé stanti, ma anelli della stessa catena.
Nel Sanātana Dharma si dà più importanza al dharma che a Dio. Quando viviamo la nostra vita saldamente radicati nel dharma, non c’è posto per i concetti di “io” e “mio”. Chi è stabilito nel dharma non può fare nulla che nuoccia a qualcuno o alla natura. Una visione dharmica espande la nostra consapevolezza e non percepisce la separazione. La mente individuale diventa un tutt’uno con la mente universale.
Oggi, la scienza moderna ha riconosciuto che tutta l’energia è sostanzialmente la stessa e che ogni cosa nell’universo è interconnessa. Tuttavia, ci accorgiamo spesso che le persone dalla mentalità cosiddetta “scientifica” hanno anch’esse un atteggiamento discriminatorio e divisivo. Se ci focalizziamo ciecamente sulle macchine, metteremo in pericolo la nostra stessa esistenza. È importante incorporare i valori nel nostro uso della tecnologia.
Abbiamo imparato a librarci nel cielo come gli uccelli e ad immergerci nelle profondità degli oceani come i pesci, ma abbiamo dimenticato come camminare e vivere come esseri umani.
Esistono due tipi di educazione: l’educazione per vivere e l’educazione alla vita. L’educazione per vivere è necessaria per guadagnarsi da vivere. L’educazione alla vita è la scienza che ci insegna ad affrontare le sfide della vita. È la spiritualità.
Ovunque andiamo nel mondo, la prima domanda che poniamo è: “C’è internet qui?”. Ma la sola connessione a internet non è sufficiente; ciò di cui abbiamo davvero bisogno è attivare la nostra connessione alla rete interiore. In questo contesto, la spiritualità diventa fondamentale.
La maggior parte delle persone si sforza di cambiare le situazioni esterne, ma ciò che, di fatto, possiamo cambiare è il nostro atteggiamento mentale. Quando il nostro stato mentale diventa positivo invece che negativo, può produrre una trasformazione anche nelle situazioni esterne. La spiritualità ci aiuta a cambiare il nostro atteggiamento mentale.
Una vita priva di valori vuol dire, in un certo senso, non dare il giusto valore al dono della nascita umana. Immaginiamo ad esempio di avere un supercomputer e usarlo solo per memorizzare le spese domestiche e fare il bilancio familiare: questo sarebbe uno spreco delle sue capacità. Un supercomputer può facilmente immagazzinare i dati di un’intera città!
Ai giorni nostri, le persone in cerca della pace interiore hanno fatto dei cellulari e delle sostanze inebrianti i loro pacificatori e non sono interessate a scoprire o a conoscere il pacificatore supremo: Dio. Di conseguenza, assistiamo a una progressiva distruzione del nostro mondo.
Non siamo candele che dipendono da altri per essere accese. Siamo il sole che splende di luce propria. Non siamo gattini indifesi, ma leoni potenti. Dentro di noi c’è un potenziale infinito.
Nel mondo d’oggi ci sono due tipi di povertà: il primo è dovuto alla mancanza di cibo, vestiti e alloggi, il secondo è dato dalla mancanza d’amore e di compassione. Dovremmo prestare maggiore attenzione al secondo tipo di povertà, perché se abbiamo amore e compassione nel nostro cuore presteremo servizio con tutti noi stessi, e il primo tipo di povertà verrà quindi automaticamente ridotto.
Il nostro cuore dev’essere aperto e ricettivo. Il cuore è come un paracadute: è pericoloso se non si apre. Dovremmo imparare ad avere gratitudine verso ogni cosa nella vita. Siamo in debito con tutto ciò che esiste in questo mondo e con tutto quello che ci ha aiutato a crescere e ci ha reso ciò che siamo oggi. Non dobbiamo allontanarci, rifiutando di prestare attenzione alle grida dei nostri fratelli e sorelle che soffrono, ma fare il possibile per aiutarli.
Non occorrono posizione sociale né ricchezza per aiutare quanti sono nel bisogno. Dobbiamo solo offrire loro una parola amorevole, uno sguardo compassionevole e tendere loro la mano. Questi semplici gesti possono rendere la nostra vita e la loro luminosa e significativa. È ciò che diamo e non ciò che prendiamo a determinare il valore della nostra vita. Se possiamo portare un momento di felicità nella vita di una sola persona, arricchiremo enormemente la nostra vita.
Il dharma è nostra madre. Vivere adharmicamente è come dimenticare l’indirizzo di casa della propria madre. Il grembo di Madre Bhārat accoglie e include tutto e tutti. Non ha mai rifiutato nessuno. Questa società globale, composta da miliardi di persone, dovrebbe procedere, forte di questa conoscenza e unità. Dovremmo vincere le sfide della povertà e della discriminazione collaborando insieme. Dovremmo diventare una società dinamica che diffonde pace e armonia in tutto il mondo.
Ogni granello di sabbia, ogni atomo e l’atmosfera stessa del nostro Paese, Bhārat, sono pervasi da una vibrazione molto potente: la vibrazione dei canti vedici e delle austerità spirituali praticate da innumerevoli ed antichi Rishi. È la pulsazione del potere spirituale ed è questa l’inestimabile particolarità del Sanātana Dharma.
Nella creazione, tutto è governato dal dharma. Bhārat è la terra che ha insegnato al mondo la verità suprema che Dio non è un concetto astratto e remoto e che esiste veramente dentro di noi. Dio è il nostro stesso respiro, il senso dell’udito, della vista, del tatto e del gusto, il nostro pensiero, il battito stesso del cuore e la circolazione sanguigna. Che questa copiosa fonte di saggezza spirituale, che non si è ancora esaurita, possa ancora una volta emergere e scorrere possente come il fiume Gange, diffondendosi in ogni parte del mondo e purificando la Terra. Che tutti noi ci impegniamo affinché ciò possa realizzarsi. Che la Grazia Divina benedica tutti voi!
|| oṁ lokāḥ samastāḥ sukhino bhavantu ||