Intervista a Swami Shubamritananda Puri

Swami Shubamritananda Puri é uno dei discepoli senior di Amma ed il suo traduttore ufficiale. Ha molti talenti: oratore, mentore, cantante e autore di brani. Il punto forte è la sua abilità di essere un tramite tra il pensiero occidentale e quello orientale, condividendo la saggezza senza tempo contenuta nelle sacre scritture indiane, in una rara maniera accessibile a tutti gli occidentali. I suoi discorsi pieni di umorismo e calore attraversano il Regno Unito e l’Europa, la Russia e il Medio Oriente.

Amata da milioni di persone nel mondo, Amma è uno dei più importanti leader umanitari e spirituali del nostro tempo. Amma è famosa per il suo Darshan, un abbraccio che lei offre a tutti a prescindere dalla loro provenienza e dal loro credo. In risposta ai bisogni e alle sofferenze che sono state condivise con lei da milioni di persone, Amma ha fondato una rete globale di attività caritatevoli chiamata Embracing the World. Amma ha parlato molte volte alle Nazioni Unite e ha ricevuto molti premi per il suo contributo alla pace.

Yoga Magazine è onorato di presentare questa intervista dove Swamijj risponde portando tutti i suoi anni di esperienza e illuminazioni.

Domanda: Che cosa significa living yoga per te? Che cosa significa portare la pratica yoga fuori dal tappetino nell’esperienza di un momento dopo un altro nella vita quotidiana?.

Risposta: Per me living yoga significa tradurre lo yoga nelle nostre azioni quotidiane. Il significato della parola yoga é “essere insieme” o congiungerci. Yoga mette insieme il nostro corpo, respiro e mente nella giusta maniera. Questa integrazione porta al successo sia nella vita materiale che in quella spirituale. Living yoga significa portare la consapevolezza che abbiamo quando usiamo il corpo nel fare lo yoga nelle nostre azioni quotidiane.

Dovremmo ricordare che yoga è una via completa che sottolinea l’importanza di aderire a valori e principi (ndr. Quello che si può fare e quello che non si può fare). Questi principi sono importanti sia per le persone che per l’armonia interiore ed esteriore. La vera pratica dello yoga non è solamente far diventare il nostro corpo flessibile, ma rendere la nostra mente flessibile di agire in tutte le situazioni che la vita ci mette davanti. Se possiamo rimanere equanimi durante le sfide che noi affrontiamo, allora la nostra pratica yoga è riuscita. Nella realtà yoga non è solo una pratica di work out, ma piuttosto una pratica di work in. Questa ginnastica interiore dovrebbe persistere per tutto il tempo e non solo durante parte di esso. Living yoga è quindi un processo olistico di crescita in consapevolezza del corpo, della mente e di sé stessi; preparandoci la strada per una vita piena e felice che sia di beneficio a noi stessi e agli altri.

Domanda: Pur avendo una pratica yoga disciplinata, potrebbe essere difficile mantenere la mente quieta. Ci puoi dare dei suggerimenti?

Mantenere la mente quieta è una fatica di Ercole, ma non impossibile. Può essere sviluppata con la pratica costante del distacco dalle cose che ci distraggono dallo stato di quiete. Perseveranza e pazienza devono esserci mentre ci avviamo verso la scoperta del Sé. Nella Bhagavad-Gita (6-5) è scritto àrmaiva hyàtmano bandhuràtmaiva ripuratmanah, che significa che la mente può essere la nostra migliore amica o il nostro peggior nemico. Mi chiedo come può la stessa cosa essere nostra amica e nemica allo stesso tempo? La mente che ci obbedisce è il nostro miglior amico e la mente che ci costringe ad obbedirle è il nostro peggior nemico. Inizialmente la modalità nemico è dominante. La mente vuole essere il nostro capo. Mentre cerchiamo di creare uno stato di quiete, la mente va nel panico perché si sente destituita e prova ogni trucco per distrarci. Tu devi persistere nella tua pratica e dire a te stesso. “Avvenga quel che avvenga, io non fermo la mia pratica.”

Quando la mente si oppone, non ha senso di contrastarla. Quello di cui abbiamo bisogno non è di forzarla, ma di trovare una strategia. Quando la mente cerca di distrarti dille gentilmente ma fermamente: “Sto facendo la mia pratica spirituale adesso. Mi occuperò dei tuoi bisogni più tardi.” Quando noi diplomaticamente le diciamo di aspettare ogni volta che cerca di distrarci, piano piano lei si arrenderà. È in quel momento che inizierà ad essere nostra amica.

Domanda: Quale è la maniera migliore di mantenere entusiasmo nella nostra pratica?

La spiritualità senza entusiasmo è come cibo non cucinato, non potrà mai essere digerito. Amore e entusiasmo sono intrecciati. Quando c’è l’amore per l’obiettivo che vogliamo raggiungere, non vedremo l’ora di praticare con in mente lo scopo di raggiungerlo e non ci annoieremo.

Di seguito alcuni punti che credo siano importanti per mantenere sempre viva la fiamma dell’Amore per la nostra pratica.

1 Godi del viaggio. Non dimentichiamo di godere del viaggio mentre cerchiamo di andare più in alto. Agli scalatori è sempre richiesto di prendersi una piccola pausa tra i vari stadi per godere della vista mentre ascendono verso l’alto. Questo dà loro l’entusiasmo di continuare. Perché se la vista al loro livello più basso è già bellissima immaginate come sarà bella quella dalle cime più alte! È lo stesso con coloro che praticano lo yoga e gli aspiranti spirituali. Godi della pratica senza essere ossessionato dal traguardo finale.

Rifletti su quello che hai ottenuto: come un leone che ogni tanto si gira a guardare il sentiero che ha percorso è importante guardare indietro e riflettere sui propri progressi. “Come era il mio stato all’inizio della mia pratica e come sono ora?” “Che cambiamenti sento dentro di me?” Queste sono le domande che bisogna porsi. Magari sei più concentrato, rilassato, amorevole e paziente. Qualsiasi cosa tu abbia raggiunto, vale comunque qualcosa. Rifletti sui risultati anche pur piccoli che siano. Questo ti darà l’entusiasmo di continuare.

2 Segui la via di mezzo: se vuoi mantenere il tuo entusiasmo nella pratica spirituale è importante osservare il sentiero di mezzo. Molti principianti pensano all’estremo da subito yoga, meditazione, digiuno, il voto del silenzio etc. Presto, andranno nell’altra direzione nell’indulgere nelle cose materiali e la loro pratica si fermerà. L’entusiasmo ha bisogno di essere nutrito e protetto. Gautana Buddha ci dà il bellissimo esempio degli strumenti a corda. Se le corde sono troppo tirate, possono saltare, ma allo stesso tempo non possono essere troppo lasche perché sarebbero totalmente scordate. L’accordatura deve essere nel mezzo.

3 Inizia con obiettivi a breve termine: è sempre meglio nella pratica di ognuno di procedere con obiettivi a breve termine. Se devi perdere dieci o venti kg, sarai dispiaciuto se ti aspetti di perdere tutto il peso in eccesso in un mese. Inizia invece con pianificare di perdere due kg ogni mese. È un obiettivo realistico da raggiungere. Questo ti darà l’entusiasmo di continuare fino al prossimo mese e finalmente raggiungerai il goal di perdere tutto il peso in eccesso.

4 Cerca la compagnia di persone Ispirate: Un altro importante aspetto per mantenere il tuo entusiasmo è circondarsi di persone che hanno una pratica spirituale. Se sei circondato da persone che sono ispirate e concentrate questo ti darà automaticamente una grossa spinta. La migliore compagnia, conosciuta in termini spirituali è il satsang, che significa essere alla presenza di Maestri illuminati. Per me, ogni volta che sento che il mio entusiasmo sta per svanire, è stata la presenza di Amma e le Sue parole che mi hanno sollevato.

Domanda: Il servizio disinteressato o “seva” è il fondamentale insegnamento di Amma. Lei sottolinea la gioia del dare sopra ogni cosa. Come può essere il seva una pratica spirituale?

Risposta: Amma spesso sottolinea che nessuno ha la capacità di sedere in meditazione tutto il tempo. Quando uno sta facendo pratiche spirituali la mente erra e noi dissipiamo tempo e energie. Usando il nostro tempo libero nel fare azioni disinteressate noi purifichiamo la nostra mente e allo stesso tempo dimentichiamo l’ego per un momento e siamo concentrati nell’aiutare coloro che sono nel bisogno.

La parola seva viene dalla radice saha (insieme con) e evu (quello/quelli, anche). In questa maniera la parola seva può essere tradotta con essere insieme agli altri. Questo evoca impegno a stare insieme e compassione. La crescita interiore non è possibile senza queste qualità. Amma spesso ci ricorda che il cuore è come un paracadute. È pericoloso se non si apre. Quando hai una consapevolezza spirituale, non stai solamente aiutando gli altri, tu stai servendo Dio in lui/lei. C’é quindi anche la nascita della consapevolezze di essere tutt’uno con la creazione.

Quando fai il seva, non porti l’attenzione sul mi piace non mi piace, ma stai semplicemente cercando di fare quello che la situazione ti richiede. Cosi come le asana e il pranayama rimuovono pràlik blocchi e lasciano che l’energia fluisca liberamente nel corpo, cosi fare seva aiuta ad andare oltre i blocchi causati dai nostri mi piace non mi piace e a lasciare che la consapevolezza del vero sé fluisca liberamente.