9 gennaio 2008 – Amritapuri
Nell’agosto 2007, un gruppo di bambini di un remoto villaggio tribale vicino a Janakpuri nel Chattisgarth, furono assaliti da un gruppo di orsi, madri e cuccioli, mentre si trovavano in gita in una foresta.
Tutti i bambini riuscirono a scappare fuorché una bambina di 12 anni, Kusumavati, sulla quale si avventarono un’orsa adulta e un cucciolo, spezzandole un braccio e distruggendo metà del suo volto.
Il padre Ghendilal portò la figlia in un ospedale locale, dove i medici non furono in grado di intervenire in alcun modo. Per 13 giorni, la bambina rimase semplicemente distesa sul letto, senza cure.
Poi, un addetto del Dipartimento Forestale scoprì la piccola e la portò in una struttura ospedaliera più avanzata, ma anche là i medici non riuscirono a fare nulla. Nei 4 messi successivi, Kusumavati, visitò altri 4 ospedali, senza risultati. Sua madre precipitò in uno stato di shock e depressione. Infine, la piccola fu ricoverata presso una clinica universitaria di Raipur, dove i medici riferirono il caso all’Ospedale Amrita di Cochin.
Negli ultimi due mesi, su Kusumavati sono stati effettuati un totale di 5 interventi chirurgici, incluse operazioni di micro-chirurgia dei nervi e delle vene. Grazie ad esse, il suo occhio colpito, che era completamente chiuso è ora nuovamente in grado di aprirsi normalmente, è stato sostituito con un occhio artificiale e il naso è stato completamente ricostruito. Tutti i denti sono stati sostituiti e ricostituito il palato. I medici affermano che, una volta completati gli interventi, Kusumavati ha cominciato a uscire dal suo shock e ha iniziato a giocare con gli altri bambini.
Oggi, Kusumavati e Ghendilal sono arrivati ad Amritapuri per ricevere il darshan di Amma. Il gonfiore è completamente scomparso dal volto della piccola anche se mostra ancora delle cicatrici le quali se ne andranno col tempo.
Mentre la storia di Kusumavati veniva raccontata, Amma continuava a stringerla, tenendola stretta al suo petto in un abbraccio protettivo.
Amma ha disposto di donare del denaro al padre per aiutarlo a recuperare le perdite economiche dei due mesi passati. Ha poi assicurato che l’Ashram manterrà contatti con Ghendilal, dal momento che il suo villaggio è così remoto da non avere neppure un codice postale.
Dopo il darshan, Ghendilal ha detto di non poter esprimere a parole la sua gratitudine ad Amma e ai medici dell’Ospedale Amrita. Se non fosse stato per Amma e per le cure mediche ricevute, la bambina sarebbe certamente morta.
Molto probabilmente, nei prossimi due anni, Kusumavati dovrà tornare all’Ospedale Amrita per altri interventi chirurgici.
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