Amritapuri, 28 agosto 2007
Quando Amma è arrivata nel tempio per la meditazione del martedì, sulla sua poltroncina la stavano aspettando una borsetta e un ventaglio.
Dopo essersi seduta, Amma ha messo la tracolla della borsetta sulla spalla e ha iniziato a farsi vento, esibendo un magnifico sorriso come se stesse indossando l’abbigliamento più bello del mondo.
Amma ha poi mostrato che il ventaglio era stato fatto con carte di cioccolatini e la borsetta tessuta con striscioline di rifiuti di plastica.
Ha quindi chiesto che gli autori dei due oggetti si alzassero in piedi, e due residenti dell’ashram, un indiano e un occidentale, si sono alzati.
“Amma è molto compiaciuta dallo sforzo fatto da questi due figli per creare ricchezza dai rifiuti”, ha detto Amma. “Voi potete pensare che si tratti solo di un piccolo gesto, ma grazie ad esso il cuore delle persone può sbocciare e altri essere ispirati a seguirne l’esempio. Questo può condurre ad un cambiamento importante nella società”.
Amma ha continuato spiegando che la plastica, anche se economica, non è biodegradabile. “Questo è un modo per risolvere il problema”, ha detto.
Amma ha aggiunto che generalmente lei è molto compiaciuta del modo in cui i suoi figli occidentali prendono a cuore e mettono in pratica i suoi insegnamenti relativi all’importanza di ristabilire l’armonia tra uomo e natura. Ha portato l’esempio di alcuni volontari americani che hanno creato un parco-macchine per ridurre il numero delle auto usate per andare e tornare dal lavoro.
“In questo modo, riducono l’inquinamento emesso nell’atmosfera, il denaro speso per la benzina, l’uso della benzina e il traffico”, ha aggiunto Amma.
Un’americana di nome Meenamba è tra i maggiori riciclatori. Dice di essere stata ispirata a dare inizio al progetto di tessitura, dopo un programma di Amma a Mumbai.
Alla fine del programma, i figli locali cominciarono a selezionare bottiglie di plastica dura e fogli puliti di carta, vendendoli, poi, avevano raccolto quasi 50 rupie per ogni sacco di plastica pieno di bottiglie e alcune rupie per ogni chilogrammo di carta.
La plastica più sottile (involucri di caramelle, ecc), invece, non fu riciclata ma bruciata. Meenamba volle trovare un modo per far guadagnare più denaro ma anche per aiutare l’ambiente. Alla fine ebbe l’idea di usare la plastica morbida come materiale per tessere.
Al suo ritorno ad Amritapuri, Meenamba iniziò a raccogliere vari tipi di rifiuti di plastica: borsette, carte di cioccolatini, spago, pacchetti di sapone, vecchi striscioni di programmi di Amma.
Poi, li igienicizzò immergendoli e lavandoli con gli EM (microrganismi efficaci) e alla fine, non le restò che tagliare a scriscioline i materiali e tesserli.
Imparò numerose tecniche di tessitura, tra cui metodi tradizionali di Kerala, Tamil Nadu, Giappone e Bavaria.
Meenamba e gli altri collaboratori hanno creato un vero assortimento di oggetti, tra cui un paio di sandali e un’asana per Amma. Tra le cose confezionate da loro ci sono anche porta-cellulari e borse.
-Kannadi