11 maggio 2010, Amritapuri
Il martedì precedente la partenza per il tour del Nord America, nonostante i molti preparativi Amma si è recata ugualmente nel tempio.
Prima di ogni tour, Amma incontra personalmente quasi tutti i residenti del Centro internazionale di Amritapuri, discute dei vari aspetti del loro servizio e li guida incoraggiandoli nei loro migliori propositi. Perciò vedere Amma venire nel tempio per distribuire i pasti a tutti in quel giorno fortunato è stata una cosa veramente speciale.
Una persona ha interrogato Amma su come risparmiare l’acqua e le altre risorse naturali del Centro e utilizzarle in modo efficiente così da essere di esempio ad altri. Amma ha detto di essere molto felice di ricevere una simile domanda sull’acqua e sulla tutela della natura e di vedere come i residenti si preoccupassero di questi argomenti. Amma ha iniziato sottolineando quanto siano preziose le risorse naturali e quanto importante sia risparmiarle.
Amma ha detto di avere in mente diverse soluzioni da implementare nel Centro per la conservazione dell’acqua, come per esempio l’installazione di due condutture separate nei bagni, dove utilizzare l’acqua di mare o del canale per gli sciacquoni e l’acqua potabile per i rubinetti. Amma ha però aggiunto che questa soluzione potrebbe essere costosa.
L’interrogante ha suggerito di usare un sistema comune per lavare i piatti anziché lasciare che ciascuno lavi il proprio, sprecando così molta più acqua.
Amma ha risposto che era una buona idea, aggiungendo che un lavaggio centralizzato dei piatti avrebbe consentito di utilizzare nemmeno la decima parte dell’acqua che viene consumata quando ognuno lava il proprio piatto. (in certi giorni nel centro vengono serviti fino a 50.000 pasti, Ndt.)
Poiché i rubinetti sprecano molta acqua se aperti al massimo, si possono inserire degli accessori che ne rallentino il flusso. Molte persone tengono il rubinetto aperto mentre si lavano i denti, si rasano o si lavano. Amma ha detto che dobbiamo essere consapevoli e pazienti.
In aereo, l’acqua del rubinetto scorre molto lentamente e per lavarsi anche miliardari e uomini d’affari devono aspettare pazientemente. In modo simile, in una comunità come la nostra è necessario essere attenti e consapevoli.
In passato, l’acqua doveva essere trasportata da lontano. Talvolta l’acqua era così scarsa che si dovevano scavare delle buche nel terreno per raccogliere l’acqua di uso quotidiano. Un tempo c’era uno stagno davanti al Centro che costituiva la sola fonte d’acqua dolce per molte case, incluso il Centro.
In quei giorni, inoltre, c’era un solo condotto dell’acqua per mille abitazioni il quale, per giunta, non funzionava quasi mai. Dopo molte lamentele avanzate al Governo, fu realizzata una pompa più potente per l’acqua. Sempre in quei tempi a Vallickavu, un villaggio dall’altra parte del canale, c’era un rubinetto per l’acqua. Quando doveva prendere l’acqua, Amma la raccoglieva dalle perdite sotterranee del tubo. Scavava una buca intorno alla perdita e, per riempire il secchio, usava una foglia di banano. Durante i suoi tour, quando vede rubinetti che perdono, Amma si sente inquieta e pensa subito a chi dare l’incarico di aggiustarli. Per Amma, lo spreco di acqua è come un’emorragia che si verifichi nel suo stesso corpo. In molte regioni, Amma ha visto persone camminare per chilometri per andare a prendere l’acqua potabile. Avendolo sperimentato lei stessa nel passato, quando vede sprecare l’acqua Amma pensa alle condizioni critiche dovute alla sua scarsità.
L’acqua era un bene tanto prezioso allora. Alcuni abitanti del villaggio spesso rompevano la conduttura che portava l’acqua al Centro e noi restavamo senza acqua.
Per fortuna lo stagno ci riforniva di acqua dolce. Era davvero una grazia che ci fosse dell’acqua disponibile in quel luogo.
Gli abitanti locali si tuffavano perfino nello stagno per verificare se ci fosse una conduttura che lo alimentasse.
L’acqua era veramente preziosa.
Durante i periodi di festa, l’acqua doveva essere portata al Centro dai monaci che in barca attraversavano i canali. Gli abitanti non erano affatto felici che il Centro usasse la loro acqua e lo contrastavano, specialmente durante i giorni dedicati alle festività, quando ogni visitatore aveva bisogno come minimo di un secchio d’acqua. Un residente del Centro sedeva sul bordo di una cisterna e consegnava un secchio d’acqua a ogni persona. Una volta, costui aveva distribuito l’acqua per tutto il giorno e la notte. Improvvisamente, sparì dalla sua postazione. Era caduto in acqua addormentato! Tutti hanno riso con Amma mentre indicava la persona in questione seduta davanti a lei.
Il mondo sta attraversando un momento molto difficile. In futuro, potrebbero scatenarsi perfino delle guerre per accedere all’acqua. Se questo è il problema del futuro, noi dobbiamo esserne preoccupati e responsabili ora. Supponiamo che ci sia un fuoco al pianterreno di un palazzo e che una persona invochi aiuto. Un abitante del decimo piano non potrà restare indifferente pensando: “E’ l’appartamento di un altro che va a fuoco, perché devo preoccuparmi?”. Il fuoco potrebbe rapidamente arrivare anche al decimo piano. In modo analogo, siamo tutti responsabili di quello che sta accadendo e di quello che accadrà.
In Islanda, un vulcano ha recentemente emesso cenere nei cieli e molte compagnie aeree hanno dovuto sospendere i loro voli per giorni. E non solo l’Islanda ne è stata colpita, ma anche molti altri paesi. Tante persone hanno sofferto a causa del vulcano: i voli ma anche il commercio, gli scambi di prodotti alimentari e numerose industrie si sono dovute fermare. Se si fosse verificata l’eruzione di un altro vulcano, molte imprese sarebbero fallite. In un caso simile, nessuno può dire che il problema riguarda solo l’Islanda e non preoccuparsene più. Non siamo isole; siamo anelli della stessa catena. Ogni nostra azione ha effetto sugli altri.
Un’altra preoccupazione è data dall’uso dell’energia elettrica. Se mettiamo la corrente elettrica e un ventilatore in 3500 stanze, impiegheremo molta energia. Un residente potrebbe dire: “Pago la bolletta per il mio consumo di energia elettrica, dov’è il problema?”.
Poiché la produzione di elettricità richiede una notevole quantità di risorse naturali, anche questo è molto importante. Amma stessa cerca di risparmiare energia condividendo il suo alloggio. Nella sua stanza vivono quattro persone così da preservare spazio e risorse. L’auto usata da Amma non è di sua proprietà ma le viene prestata da un sostenitore quando le occorre.
Dopo lo tsunami del 2004, il Governo con difficoltà autorizza la costruzione di nuovi edifici o nuove stanze qui, sui terreni del Centro. Quando abbiamo chiesto l’autorizzazione per innalzare un palazzo di 20 piani, il Governo ha concesso solo un edificio di 2 piani. In questa situazione, ogni risorsa diventa molto importante. Dunque, per favore, quando uscite dalla stanza, abbiate cura di chiudere i rubinetti dell’acqua e spegnete luci e ventilatori. Dimenticare di farlo, anche per errore, è come lasciare che un ladro rubi la nostra ricchezza. Amma apprezza l’idea di creare uno stagno di raccolta per l’acqua piovana ed ha suggerito alcune idee e luoghi in cui potremmo costruirlo.
Amma ricorda i tempi della sua infanzia. Aveva soltanto due uniformi scolastiche, una ricevuta il primo giorno di scuola e l’altra per la festività di Onam.
A quei tempi, il solo modo per avere un abito nuovo oltre che in queste due occasioni, era per il matrimonio di un parente.
A causa della mancanza d’acqua, i vestiti erano lavati una volta la settimana facendoli bollire in soda naturale, lavandoli poi in acqua marina e risciacquandoli alla fine con l’acqua dolce.
Allora si faceva così. “Oggi, le persone usano tantissima acqua. I tempi sono cambiati”.
Amma ha chiesto ai residenti del Centro di fare un solo bagno al giorno. “Se ritenete di non poter rinunciare a prendere più di un bagno al giorno non dovreste restare qui”, li ha avvertiti Amma.
Amma ha aggiunto che il Centro appartiene al mondo, perciò tutti dovrebbero avere consapevolezza e responsabilità. La conservazione delle risorse naturali deve essere uno dei nostri doveri principali. Le risorse naturali che utilizziamo sono la ricchezza da trasmettere alle nuove generazioni, se le sfruttiamo in modo insensato non potremo lasciare nulla ai nostri figli.