“One world, one home” – 12° summit europeo di AYUDH

16 – 24 luglio 2016, MA Center, Francoforte

Dal 16 al 24 luglio, presso il MA Center di Brombachtal, vicino Francoforte, in Germania, si è svolto il 12° summit europeo dei giovani di AYUDH. Il summit, intitolato “One world, one home” (“Un mondo, una famiglia”, n.d.t.), ha visto la partecipazione di 300 giovani provenienti da 27 paesi ed ha rappresentato per loro un’ottima opportunità per favorire la crescita personale, il dialogo interculturale ed esprimere la propria creatività. Ogni giorno è stato dedicato ad un diverso aspetto della vita sociale: la diversità, l’inclusione, i rapporti interpersonali, l’uguaglianza, la trasformazione personale, la sostenibilità, la pace e la condivisione.

Il motivo ispiratore di AYUDH è la convinzione che la trasformazione personale sia alla base del vero cambiamento, sia nel mondo che in noi stessi. I vari temi affrontati durante il summit sono stati discussi da un punto di vista non solo sociale, politico, culturale ed ecologico, ma anche spirituale, facendo riferimento agli insegnamenti di Amma.

Riflessioni interattive

Ogni giorno si è tenuta una lunga sessione di riflessioni interattive guidate da vari ospiti e aventi l’obiettivo di aiutare le persone a trovare ispirazione e motivazione nelle proprie azioni.

Il primo incontro ha visto come ospite Gopi Kallayil, responsabile marketing presso Google, il quale ha discusso dell’importanza del passare dall’internet all’inner-net, ovvero dalla connessione esteriore tra le persone a quella interiore, mostrando ai giovani varie tecniche per affrontare le responsabilità esteriori nutrendo, allo stesso tempo, il proprio mondo interiore. Gopi Kallayil ha anche dato ai giovani presenti alcuni consigli pratici, utili nella vita quotidiana, quali ad esempio il concentrarsi sulle cose essenziali, fare una cosa alla volta, l’essere grati e programmare appuntamenti con se stessi, ed ha anche tenuto alcune lezioni di yoga come fa regolarmente presso la sede di Google.

Bramachari Shubamrita Chaitanya, uno dei mentori di AYUDH in Europa, ha parlato ai giovani della diversità e dell’interdipendenza, così come della necessità di evitare i giudizi severi, del saper perdonare e dell’espandere la propria comprensione. Queste le sue parole: “Ciò di cui abbiamo bisogno non sono i giudizi, ma la comprensione, e la comprensione richiede pazienza e amore. Man mano che la comprensione diviene più profonda, riusciamo a includere sempre più persone nella nostra vita. L’inclusione è una forma mentis, perché deriva dalla comprensione che ogni persona è importante e dà il suo contributo alla società.”

Swami Amritaswarupananda, vicepresidente del Mata Amritanandamayi Math, ha parlato della casa come del luogo adatto alla trasformazione personale e ha enfatizzato la necessità di compiere buone azioni, coltivare l’empatia e impegnarsi per trasformare la nostra da una società orientata ai risultati in una orientata all’azione. Lo swami ha poi parlato dello sviluppo delle proprie capacità interiori come di un processo in due fasi: amore verso se stessi e accettazione verso gli altri, aggiungendo poi che questo processo di autotrasformazione inizia e finisce nella compassione. “L’amore puro, la compassione pura”, ha detto lo swami, “unisce noi tutti e fa sì che il mondo diventi un’unica grande famiglia.”

Emancipazione ed uguaglianza di genere

In un’altra giornata del summit si è tenuta una conferenza dal titolo “La famiglia come luogo di uguaglianza”, alla quale hanno partecipato Bri. Dipamrita Chaitanya, direttrice dell’ashram di Amma in Francia, Kristina Lunz, consulente presso l’ONU su programmi a favore dei giovani, Lucia Rijker, campionessa mondiale di kickboxing e coach motivazionale, Vanessa Anyoti, coordinatrice di programmi a favore delle giovani donne presso la Young Women’s Christian Association in Tanzania (organizzazione internazionale che offre sostegno e promuove progetti a favore delle donne, con particolare attenzione alle giovani donne in aree a rischio, n.d.t.), Mandy Michaeli, direttrice dell’Israeli Gay Youth (ONG israeliana che promuove iniziative a favore delle persone LGBT, n.d.t.) e Anja Stiefel, giocatrice della nazionale svizzera di hockey sul ghiaccio.

Una umanità

Presso l’abbazia cistercense di Eberbach, vicino Eltville sul Reno, si è tenuto un prestigioso simposio, intitolato “Una umanità”, al quale hanno partecipato illustri ospiti impegnati nei campi della politica, della diplomazia, dell’attivismo, della spiritualità e della formazione.

Nel discorso di apertura, Swami Amritaswarupananda Puri ha invitato i leader ad ascoltare i giovani, dicendo: “Queste giovani menti sono la risposta alle sfide che la nostra società e il nostro pianeta stanno affrontando oggi.”

Al simposio ha partecipato anche Bjørn Ihler, un attivista sopravvissuto all’attentato di Utoya, in Norvegia, nel luglio 2011, quando un uomo fece irruzione in un campus di giovani attivisti e iniziò a sparare sulla folla uccidendo 69 persone. Il giovane ha commosso i presenti con la sua testimonianza e ha raccontato il suo personale percorso verso il perdono. Infine ha espresso il suo apprezzamento per il messaggio di amore diffuso da Amma, dicendo: “Secondo me dobbiamo partire da qui e costruire qualcosa sulla base di quello che Amma sta facendo, così da contrastare con la forza dell’amore il clima di odio e paura che attanaglia oggi il mondo.”

Tra gli ospiti intervenuti al convegno vi era anche Anne Brasseur, rappresentante del No Hate Speech Movement (Movimento per la comunicazione non violenta; organizzazione avente lo scopo di contrastare tutte le forme di discriminazione e cyberbullismo, n.d.t.) ed ex-presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (organo del Consiglio d’Europa che si pone l’obiettivo di difendere i diritti umani negli stati europei, n.d.t.), la quale ha spiegato il motivo ispiratore della campagna “No hate” (No all’odio, n.d.t.) in difesa dei valori in Europa.

OdenWorld

L’ultima sera del summit, si è tenuto il tradizionale festival multiculturale dell’AYUDH denominato OdenWorld, che ha messo in mostra il talento, la creatività e la diversità culturale dei giovani AYUDH. Il festival, che si è tenuto nella regione dell’Odenwald, nella Germania centrale, ha visto le esibizioni della famosa band israeliana The Ultras, del rapper polacco Spinache, del cantante finlandese Kirsi Ranto e del gruppo di danza hip-hop Diamond Breakers, oltre che dei componenti dell’AYUDH.

Laboratori

Tra i piatti forti dei summit AYUDH ci sono sicuramente i tanti laboratori organizzati non solo per favorire la crescita personale ma anche per permettere ai giovani di migliorare le proprie capacità di leadership e cambiamento e di aumentare la propria consapevolezza. La varietà di laboratori organizzati quest’anno è stata davvero notevole; tra questi vi erano laboratori di tai chi, acro yoga, meditazione, arti marziali, permacultura, giardinaggio, sostenibilità, realizzazione di documentari, leadership e capacità oratorie, rap, canto, percussioni e danza irlandese. L’ultima sera, durante l’OdenWorld, i partecipanti ai vari laboratori hanno poi presentato vari lavori e mostrato quello che avevano imparato.

Alcuni dei partecipanti al summit hanno così commentato la loro esperienza:

  • “Questa è stata la mia prima esperienza con l’AYUDH. Le persone qui sono fantastiche; sono tutti molto socievoli, rispettosi del prossimo e mentalmente aperti. Mi è piaciuto anche l’aspetto spirituale del summit: la vita è molto più di quello che sembra.” – Eva, 21 anni, olandese;
  • “L’AYUDH è veramente una bella cosa perché è un luogo dove ognuno può trovare il proprio posto.” – Anaëlle, 20 anni, francese;
  • “L’AYUDH mi ha insegnato che se c’è una cosa che posso fare per cambiare il mondo è essere gentile verso il prossimo. Se ognuno di noi pensa a ciò che può dare agli altri, il mondo diventa un posto decisamente migliore.” – Caolan, 17 anni, irlandese.

Il 12° summit europeo dell’AYUDH è stato supportato dal Consiglio d’Europa e organizzato in collaborazione con l’ONU, il No Hate Speech Movement e le municipalità di Brombachtal e Michelstadt.

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