15 febbraio 2015 – Kochi, India
Il 12 e 13 gennaio scorsi, all’ospedale Amrita di Kochi è stato eseguito per la prima volta in India un trapianto di entrambe le mani.
Il trentenne Manu perse le mani in un tragico incidente avvenuto tre anni fa, quando fu scaraventato giù da un treno in corsa dopo aver difeso una donna dalle molestie di un gruppo di teppisti. Considerandolo un eroe, il Mata Amritanandamayi Math si è fatto carico delle spese per questo intervento pioneristico.
Il donatore si chiamava Binoy, un ragazzo di 24 anni, di lavoro artista, che si prendeva cura di suo padre paralitico facendogli un bagno e dei massaggi ogni giorno. Quando per Binoy è sopraggiunta la morte cerebrale, la famiglia ha deciso di donare le sue mani per consentire a Manu di vivere pienamente la propria vita e per dare un senso alla loro terribile tragedia.
Il corpo di Manu ha finora accettato le nuove mani e il giovane ha anche cominciato a riacquistare il movimento delle dita, tanto da riuscire a bere un bicchiere d’acqua e perfino a scrivere un biglietto di ringraziamento alla famiglia di Binoy. Contentissimo, Manu ha detto: “Sono molto felice! Quando persi le mie mani ero terrorizzato, ma adesso sono contento di avere delle mani nuove”.
Riguardo all’intervento, il dottor Mohit Sharma, esperto chirurgo plastico dell’AIMS, ha spiegato: “L’operazione è durata 16 ore e ha coinvolto più di 20 chirurghi. Per trapiantare ciascuna mano, è stato necessario collegare 2 ossa, 2 arterie, 4 vene e circa 14 tendini”.
Il dottor Subramania Iyer, primario di chirurgia plastica all’AIMS, ha precisato che Manu dovrà sottoporsi a un ferreo programma di fisioterapia, e poi ha aggiunto: “Manu sta assumendo dei farmaci immunosoppressori e sta compiendo dei significativi passi in avanti. Entro un anno, riacquisterà più del 90% di efficienza”.
Il dottor Iyer ha infine sottolineato che questo storico intervento è stato approfonditamente documentato e che specialisti di tutto il mondo ne stanno attualmente seguendo il decorso.