31 dicembre 2002
Cari Figli, al solo sentire le parole “Anno Nuovo” ci sentiamo colmi di un intenso senso di freschezza, entusiasmo ed aspettativa. In malayalam la parola “anno” significa anche “pioggia”. Come le piogge di primavera, l’Anno Nuovo elargisce un sentimento di freschezza e di rinnovamento. Per chi è nella fase della crescita, l’Anno Nuovo porta i fiori della speranza, e per coloro che sono già cresciuti, i frutti delle responsabilità. L’essere umano sogna sempre i giorni buoni che verranno. Tali sogni donano colore e fragranza alla vita, anche nel mezzo dei dispiaceri. Non dovremmo mai abbandonare tale ottimismo e fede. |
La vita è come un giardino. E’ del tutto normale che le foglie si secchino e i fiori appassiscano. Soltanto se ci ripuliamo del decadimento del passato potremo realmente godere della bellezza di nuove foglie e fiori. Allo stesso modo dobbiamo ripulire la mente dell’oscurità delle brutte esperienze del passato. La vita è ricordo nella dimenticanza. Perdonate ciò che deve essere perdonato; dimenticate quel che è da dimenticare. Abbracciamo la vita con rinnovato vigore.
In realtà ogni giorno e minuto della nostra vita dovrebbero essere colmi di novità, non soltanto all’inizio dell’Anno Nuovo. Dovremmo riuscire ad affrontare ogni momento della vita con aspettativa rinnovata, come un fiore appena sbocciato.
L’Anno Nuovo ci ricorda del flusso del tempo. Possiamo riottenere qualsiasi cosa abbiamo perduto. Ma non potremo mai riottenere il tempo perduto. Per cui, l’Anno Nuovo non è soltanto un’occasione per dimenticare noi stessi nei festeggiamenti; è un’occasione per risvegliare in noi il discernimento. Soltanto in un mondo in cui i festeggiamenti vanno di pari passo con i valori prevarrà la pace e la felicità. Figli, dovreste vivere ogni momento con attenzione e discernimento. La vita è sia dare che avere. Se siamo pronti a prendere di meno e dare di più, possiamo tagliare a pezzi le catene del karma attraverso lo stesso karma.
L’amore è il bene più prezioso della vita. E’ ciò che riempie costantemente la vita di nuovo. Figli, dovreste ricordare, non soltanto a Capodanno ma in ogni momento, che quel che rende la nostra vita benedetta è l’amore, l’unità e l’affinità della parentela (essendo tutti figli della stessa Madre, di Amma – nota del traduttore).