Dal messaggio di Amma in occasione del suo 65° compleanno
Amrita, Kollam, 27 settembre 2018
Lo stato del Kerala si sta ancora riprendendo dallo shock delle tremende inondazioni che ha subito nella stagione dei monsoni appena passata. In questa tragedia non serve sprecare le parole. Tutto quello che possiamo fare è cogliere questa occasione per pensare positivamente e impegnarci. Questa è la cosa più importante adesso.
Il cuore di Amma è profondamente avvilito pensando a coloro che hanno perso nel disastro i loro cari e tutto quello che possedevano. Amma sente il loro dolore e prega il Paramatman che possano ritrovare la fiducia, la felicità, la pace e la prosperità. Quando le persone attraversano crisi così estreme, dispiacersi per loro non è sufficiente. Bisogna provare empatia nei loro confronti ed esprimerla con amore e col desiderio di aiutarli. La reazione e l’aiuto che abbiamo osservato in risposta alle inondazioni è la prova concreta che la forza mentale e la compassione necessarie a raggiungere questa empatia sono sempre vive dentro di noi.
Quando la pioggia si è abbattuta incessantemente, provocando lo straripamento dei fiumi, causando frane e riducendo il Kerala a un mare sconfinato di danni, la gente ha dimenticato ogni divisione, e sono crollati i muri divisori delle caste, delle credenze e delle religioni. Ogni idea di ricco o povero, alto o basso, è svanita. I partiti politici sono passati in secondo piano e tutti i pensieri e tutte le azioni si sono concentrate verso un’unica direzione, verso un solo scopo. Un tale comportamento ha fatto sì che le persone non avessero difficoltà a capirsi e a sostenersi reciprocamente. Agendo in tal modo, hanno trovato anche la forza per superare qualunque ostacolo. I cuori si sono uniti e sono diventati un unico cuore da cui è fluita solo compassione. In verità, questa compassione è traboccata e abbiamo visto che dalle inondazioni è nato un secondo oceano: un oceano di compassione.
Anche qui all’università, molte centinaia di studenti hanno lavorato insieme, senza sosta per giorni, per aiutare a salvare le persone intrappolate in situazioni in cui potevano perdere la vita. Hanno organizzato una linea di assistenza telefonica attiva 24 ore su 24, senza curarsi di mangiare o dormire. Sono stati in grado di soccorrere molta gente in molti luoghi. Ciò che ha portato alla loro risposta collettiva è stato l’amore e la compassione che hanno sentito verso le persone colpite dalle inondazioni. L’amore disinteressato che hanno sperimentato ha reso le loro iniziative magnifiche, proficue e ispiranti per tutti. In quei giorni, non hanno pensato a “me” e a “loro”. Il potere della compassione li ha innalzati alla consapevolezza comune del “noi”. È questa consapevolezza che li ha guidati. Se possiamo alimentare sempre questa forza miracolosa in noi, la nostra vita scorrerà bella e senza problemi come un fiume. Questo non significa che non ci saranno ostacoli, ma che questi ostacoli non ci fermeranno. La vita andrà avanti come un fiume in movimento, che aggira e oltrepassa tutto, superando ogni blocco.
Con la sua limitata forza e intelligenza, l’uomo non può impedire che avvengano i disastri naturali. In ogni caso, possiamo tendere una mano per aiutare e soccorrere coloro che sono caduti in miseria a causa di queste catastrofi. In queste circostanze, siamo spontaneamente capaci di esprimere la nostra compassione e amore con parole e con azioni. Questa forza è insita in noi. È per questo che si risveglia in crisi come questa. Solo ciò che è intrinseco nella mente può esprimersi all’esterno. In ogni caso, le persone non riescono ad alimentare la brillante fiamma della compassione e della forza per superare tutti gli ostacoli che affrontano in queste tragedie, perché si spengono presto. Molto in fretta, le persone tornano a dibattere nei loro gruppi politici, religiosi, sociali. Iniziano a trovare errori e a discutere tra loro. Quanto tempo ed energia si perdono in questi conflitti inutili. In ogni disastro naturale, c’è sempre un messaggio. Fra i più importanti ci sono questi tre:
1. Come gli esseri umani hanno il proprio sistema di leggi, anche la Natura ha le sue leggi. Dobbiamo essere consapevoli che realmente la Natura domina tutti i governi del mondo.
2. Dovremmo sempre avere la consapevolezza che la Natura che ci circonda è una forza potentissima. Di fronte alla sua immensa potenza, il genere umano è insignificante e inutile. Quindi è essenziale rivolgersi alla Natura con devozione e rispetto.
3. Alla Natura basta un attimo per riprendersi ciò che ci ha donato con benevolenza. Se comprendiamo queste verità, potremo coltivare umiltà nei nostri pensieri, azioni, consapevolezza, e nel nostro approccio verso la Natura, e allora, realizzeremo pienamente che “la Natura non è contro l’essere umano, ma è un’amica fidata che desidera solamente il suo benessere”.
I nostri desideri sono aumentati uno dopo l’altro, e nella corsa per realizzarli abbiamo abusato della Natura. Ciò a cui assistiamo è la sua rivalsa. Quando abbiamo perso il nostro dharma, la Natura ha perso il suo. Così come ogni nazione ha un proprio codice di leggi, così l’universo ha un codice di condotta chiamato “dharma”. È questo codice che mantiene l’armonia nella vita. Questo codice di condotta è applicabile ugualmente a tutti i paesi e a tutte le persone. Per esempio, c’è un codice della strada cui dobbiamo tutti obbedire quando guidiamo. Se non lo facciamo, dicendo: “guido come mi pare”, allora ci metteremo solo in pericolo.
Questa è l’era dei computer e di internet. L’eccessivo incanto che l’uomo prova verso la tecnologia e le molte illusioni che ci costruisce attorno gli danno un falso senso di sicurezza. Le recenti alluvioni ci hanno insegnato che per quanto la scienza e la tecnologia siano importanti, non potranno rimpiazzare le qualità dell’essere umano. Molte persone avevano case dotate di tecnologie moderne ma non hanno potuto rimanerci. Molti avevano automobili che non hanno potuto portarli al sicuro. Molti avevano carte di credito ma non hanno potuto prelevare soldi. Molti avevano i cellulari ma non l’elettricità per ricaricarli. L’uomo non potrà mai raggiungere la completa sicurezza affidandosi alle macchine. Dobbiamo trovare la vera sicurezza in noi stessi. La tecnologia è un buon servitore, ma un capo pericoloso. Quando i nostri rapporti con il mondo sono definiti solo dalle macchine, cediamo a macchine incoscienti la nostra stessa coscienza. Dovremmo usare le macchine e amare le persone. Non lasciamo che il marchio della nostra società diventi “usa le persone e ama le macchine”.
Più spazio creiamo nei nostri cuori per gli altri, maggiore sarà la felicità e la contentezza che sentiremo. La legge dell’universo e della vita è l’altruismo. È per questo che le persone egocentriche ed egoiste sono incapaci di godere della vita appieno e di essere felici: perché il loro comportamento non segue le leggi universali. Anche la creazione segue la stessa melodia e lo stesso ritmo. Se lo comprendiamo e ci allineiamo con questa legge, la pace, la felicità e la prosperità diventeranno automaticamente nostre. L’amore e la compassione che traboccano dal nostro cuore sono l’energia che ci porterà alla vittoria. Come ha potuto il Kerala sopravvivere a queste tremende inondazioni? Cosa ha salvato la vita di centinaia di migliaia di persone? Sono stati l’amore e la compassione che colmavano ovunque i cuori della gente. Questa forza ha distrutto qualunque barriera, congiungendo tutti i cuori su un unico filo. Possano questo amore e questa compassione illuminare per sempre i nostri cuori.