5 luglio, New York City –Tour degli USA 2010
Amma è arrivata a New York il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza. La città era animata da celebrazioni, e milioni di dollari sono stati spesi per i fuochi artificiali esplosi sul fiume Hudson.
La sera successiva, Amma ha ricevuto il benvenuto ufficiale delle Nazioni Unite e dell’Amministrazione della città di New York.
Il primo ad accogliere Amma è stato Amir Dossal, Direttore Esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per le Partnership.
Il sig. Dossal è il rappresentante delle Nazioni Unite per le collaborazioni pubbliche/private, con il compito di guidare la crescita di alleanze strategiche con società, fondazioni e filantropi al fine di realizzare gli obiettivi di sviluppo dell’ONU per il Millennio. Rivolgendosi al pubblico, il signor Dossal ha detto: “Amma, essere qui è davvero un onore e un privilegio. Tu sei davvero speciale – non solo per le persone presenti qui e per quelle nel resto del mondo, ma sei speciale anche per le Nazioni Unite. Quello che fai dà felicità alle persone – tu sei veramente una santa”.
Egli ha poi informato Amma che il 2 luglio, le Nazioni Unite hanno creato una nuova agenzia dedicata a promuovere i diritti e i bisogni delle donne e delle bambine di tutto il mondo – l’Ente per l’Uguaglianza tra i Sessi e l’Autonomia delle Donne (U.N.Women). Il signor Dossal ha poi ringraziato Amma per la sua lunga lotta a favore dell’emancipazione delle donne.
“Finalmente, è accaduto”, ha detto. “Speriamo di poterti coinvolgere di più in questa iniziativa.
E’ meraviglioso quello che fai affinché le persone comprendano che le donne sono veramente un elemento prezioso e che devono svolgere un ruolo paritario – forse un ruolo anche maggiore – di quanto sia loro consentito nella società, negli affari e nella realtà internazionale.
Perciò, grazie Amma, per questo. Noi ti siamo molto grati”.
Ha dato il benvenuto ad Amma anche Julissa Ferreras, Presidentessa del Comitato per la questione femminile del Consiglio della Città di New York che ha consegnato ad Amma un proclama in cui il Consiglio cittadino la ringrazia di essere a New York.
La signora Ferreras ha detto: “La missione di Amma – offrire un tocco amorevole a milioni di persone e contemporaneamente costruire le infrastrutture socio-economiche che aiutino i poveri e i sofferenti a condurre una vita fruttuosa – è un’ispirazione e un modello per chiunque cerchi un più profondo impegno nella comunità”.
L’amministrazione della città non è stata la sola a dare il benvenuto ad Amma. Anche la comunità hip-hop le ha offerto i suoi omaggi. Il 6 luglio, Russell Simmons, cofondatore di Def Jam Records e fondatore dell’azienda di abbigliamento Phat Farm, è venuto per ricevere il darshan di Amma; Doug E. Fresh, il rapper soprannominato ”The Human Beat Box” per la sua capacità di imitare tutti i suoni di una batteria con l’uso della voce si è esibito nelle ore piccole del 7 luglio. Parlando ad Amrita TV dopo il suo darshan, Simmons ha detto: “Da molti anni sono un grande ammiratore di Amma, pratico lo yoga e questo è stato il mio sentiero – il sentiero dello yoga. Ogni mio amico che sia parte di questo movimento, il movimento della coscienza, attraverso lo yoga in America, è venuto a incontrare Amma. Dunque, io sono l’ultimo, in un certo senso. Sinceramente, sono stato ispirato da lei per molti anni… Starle vicino è come dopo la più bella pratica yoga, dopo la migliore meditazione; è come durante i momenti più presenti. È un’esperienza di beatitudine. Ecco cos’è stare vicino ad Amma. Ti senti connesso. Lei emana quel genere di consapevolezza che per la maggior parte del nostro tempo possiamo solo sperare di ottenere, e che a volte, per un attimo, arriva e ci risveglia…
Stare vicino a lei vi dà quella sensazione di essere svegli. È molto bello.”
L’ultima notte del programma di Amma ha visto arrivare per un abbraccio anche il giornalista Suketu Mehta, residente a New York, autore del best-seller su Mumbai “Maximum City”, finalista del Premio Pulitzer 2005. Dopo il suo darshan, parlando ad Amrita TV ha detto: “è davvero una bellissima cosa che qualcuno dia tutti questi abbracci in giro per il mondo. Voglio dire, chissà, se Bin Laden e George Bush si fossero abbracciati forse avremmo abbattuto qualche muro…
Amma mi ha fatto pensare al modo in cui testa e cuore possono lavorare insieme; non devono essere così separati”.
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