La visione di Amma’s Way: intervista con la regista Anna Agnelli

Agnelli racconta come il film di 85 minuti su Amma è stato ispirato dalle persone che senza sosta offrono il proprio servizio per diffondere a livello globale le sue iniziative umanitarie.  

Rimirando la vastità del mare e del cielo ad Amritapuri, Anna Agnelli riflette sul suo primo incontro con Amma. La regista italiana ha iniziato il cammino spirituale fin da giovane. Il desiderio di conoscere il senso della vita era emerso in lei sin da bambina. Ma a 18 anni, a seguito della morte di cancro del fratello, la domanda si fece più impellente.   

Negli anni molti appartenenti a gruppi di meditazione e a corsi di studi religiosi le parlarono di Amma, destando la sua curiosità ma non  il desiderio di incontrare Amma di persona, fino al 2014 a Londra quando vide un poster sul programma di Amma che si teneva là.  

“Non so perché ma appena lo vidi sentii ‘Devo andarci.’ Provai a convincere alcuni amici ad accompagnarmi, ma finii con l’andarvi da sola” ricorda Agnelli. “Nel momento in cui arrivai da lei per il darshan, mi misi a piangere. Tante lacrime senza parole. Lei era lì per me ed io ne rimasi commossa. Era una sensazione immensa”. 

Agnelli fece ritorno anche il giorno successivo del programma e quello dopo fino al Devi Bhava. Scoprì che la tappa successiva del tour di Amma sarebbe stato Milano e così prenotò subito un volo. E appena dopo alcune settimane si recò ad Amritapuri per stare lì con Amma. Era la prima volta che andava in India.  

“Ho parlato con tante persone ascoltando tutti questi racconti. Di giorno in giorno venivo sempre più trasformata dalle esperienze delle persone intorno ad Amma. Ero così coinvolta” racconta Agnelli.  

Quello che soprattutto la colpiva erano gl’innumerevoli risultati dei progetti caritatevoli di Amma, incarnazione del concetto di servizio disinteressato.  

“Era la gente, tutta quella gente che lavorava senza sosta intorno a lei, con amore ed emozione che riluceva nei loro occhi, mi veniva la pelle d’oca. Vedevo come lei aprisse i loro cuori e che cosa questo significasse per il mondo.   

“E allora realizzai che volevo condividere le loro storie. Così la notte prima di partire domandai direttamente ad Amma: ‘Posso fare un film? Mi piacerebbe filmare tutte queste persone che lavorano intorno a te offrendoti i loro cuori’.  E Amma rispose: ‘Ok.’” 

Agnelli spiega che il film di 85 minuti  Amma’s Way, è il risultato del suo desiderio di mostrare le “impressionanti iniziative umanitarie” cui Amma ha dato vita parallelamente al suo darshan. Si dall’inizio Agnelli sapeva che questo era il messaggio del film.  

L’attenzione non viene posta sulla sottile essenza della via spirituale ma piuttosto mostra come la spiritualità possa essere uno strumento efficiente per raggiungere le persone bisognose ora negli ospedali, ora con cibo, acqua, indumenti, ora con programmi scolastici, ora con opere di soccorso nei disastri, azioni che portano risultati concreti.  

“Il desiderio di Amma si materializza. La portata spirituale di questa donna è evidente, ma molte persone potrebbero non comprenderla. Ho dovuto utilizzare un linguaggio che tutti potessero comprendere e con cui potessero misurarsi. È l’aspetto umanitario. Nessuno può negarlo, è evidente” spiega Agnelli.  

Inoltre, portava avanti un altro obiettivo:  il documentario doveva raggiungere le persone che non avevano mai sentito parlare di Amma. Doveva fotografare la vastità su scala globale delle attività di Amma.  

“Per me la parte migliore sono le persone che nemmeno sanno che Amma esista — e ce ne sono tante – che mi vengono a chiedere: ‘Ma come è possibile? E chi è questa persona? È un vero documentario? Non è un film?’ E io rispondo: ‘No, è un documentario’”. 

Amma’s Way è stata la prima produzione documentario della Agnelli, ed è stata proiettata in Italia, Germania, Francia, Svizzera e negli USA. E durante la sua ultima visita, anche ad Amritapuri, che è stata un’esperienza incredibile per la regista.  

Moltissime persone hanno ringraziato Agnelli per aver realizzato questo  film ma per lei il miglior feedback è venuto dalla presidente di Amma Italia che le disse che qualcuno aveva chiamato dicendo: “Ok, ho visto il documentario. Non ho mai incontrato Amma prima d’ora ma mi piacerebbe venire a fare del volontariato per Amma”. 

Una domanda ricorre sempre: “Perché non hai intervistato Amma?”  

“Non ho mai voluto intervistare Amma sin dall’inizio” risponde Agnelli. “Tutti noi conosciamo Amma, e anche la gente che leggerà questo probabilmente conosce Amma. Ma che cosa porta vedere Amma in televisione? Certo è piacevole sentirla parlare, ma che cosa veramente comunica in termini di chi e che cosa sia Amma? In che percentuale? Forse al 10%?  

“Incontrare Amma è un’esperienza che non si può descrivere a parole, perché minimizzerebbero l’Essere Immortale che lei è. La gente incuriosita chiede sempre: ‘Perché non l’hai intervistata?’ Perché devi andarla a conoscere tu”.