Gli studenti di Amrita’s Aerospace riciclano la plastica per produrre mattonelle alternative al cemento leggere ed economiche.

Gli studenti di Aerospace, Akash Vineet, Akash Jayakumar e Abhihas Balaji dell’Università Amrita, campus di Coimbatore, sotto la guida del prof. dr. Shantanu Bhowmik, del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, a capo della ricerca e dei progetti dell’Amrita School of Engineering di Coimbatore, hanno sviluppato una tecnologia per trasformare la plastica monouso in prodotti per la vita di tutti i giorni come tegole, mattonelle etc.
Il progetto è stato sponsorizzato dall’Amrita Technology Business Incubator (TBI) con il fondo di un milione di rupie (ca. 12.000 euro) istituito da Nidhi-Prayas, progetto che promuove le innovazioni. Gli studenti hanno costituito una startup per il riciclaggio, la R-Cube Plastics, patrocinata dall’Amrita TBI. Hanno così creato tegole e mattonelle a economiche e leggere. Una singola mattonella da pavimento può arrivare a reggere fino a due tonnellate di peso. La forza del prodotto equivale a quella del cemento, benché sia costituita al 100% di plastica riciclata.

Problema e soluzione
La plastica è il materiale artificiale più utilizzato al mondo. Gioca un ruolo fondamentale in tutte le industrie, packaging, elettronica ed elettrodomestici, edilizia e trasporti. Sfortunatamente quasi tutti i prodotti in plastica sono monouso e vengono buttati nell’ambiente una volta usati, ma non essendo biodegradabili, diventano dannosi per l’ambiente. Vengono gettati in mare o accumulati in montagne di spazzatura nei campi. La via logica per uscirne è riciclare tutta questa plastica in prodotti che abbiano una vita più lunga. Ma il problema principale nel riciclaggio è che nel processo di riciclaggio le proprietà della plastica si dimezzano rispetto alla plastica vergine, e per questo solo il 9% dei 9 miliardi di tonnellate di plastica viene riciclato. Sebbene sia stato vietato l’utilizzo di plastica monouso, che rappresenta solo il 5-10% della plastica buttata, rimane il 90% di quella prodotta ogni giorno. I punti deboli della plastica riciclata sono la qualità e la forza. Attraverso il procedimento sviluppato dal team, vengono offerti ai consumatori prodotti dotati di qualità migliore anche rispetto alla plastica vergine. La soluzione può essere adottata per il maggior numero delle plastiche industriali tra cui LDPE, HDPE, PET, PP. I. Le rivali industrie della plastica possono continuare a riciclare efficacemente solo le bottiglie di plastica (PET), cioè solo il 10% nella produzione di plastica vergine. Il trio, invece, è stato in grado di creare prodotti utilizzando tutta plastica di riciclo.

Obiettivo di mercato
I loro prodotti possono avere un enorme impatto benefico per l’ambiente e il 73% dei giovani sotto i trent’anni sono pronti a pagare un sovrapprezzo se il prodotto ha una finalità utile o favorevole per l’ambiente e, secondo l’ultima raccolta dati di Eco Pulse, il 90% di loro si rivolge ad aziende che risultino affidabili nell’adozione di pratiche a favore del sociale e dell’ambiente, e il 95% di loro le raccomanda ad amici. Pertanto l’obiettivo di mercato sono le ultime generazioni.

Prodotti
Il vantaggio più grande del materiale grezzo è la sua adattabilità a varie forme desiderate. Pertanto, in base alla collocazione geografica ed al bisogno si può modellare la produzione. Alcuni esempi di potenziale utilizzo del materiale grezzo sono:
●  assi
●  tegole
●  piastrelle
●  piani da tavolo
●  panche
●  porte
●  tramezzi
●  bidoni
●  barche

   

I beneficiari dall’innovazione
Ambiente: la plastica non-biodegradabile è nociva per l’ambiente. Vengono gettati in mare o addensati in montagne di spazzatura nei campi. La via logica per uscirne è riciclare tutta questa plastica in prodotti di durata maggiore. Ma il problema principale del riciclaggio è che le proprietà della plastica si dimezzano rispetto alla plastica vergine, e per questo viene riciclato solo l’8-9% dei 9 miliardi di tonnellate di plastica. Senza un metodo di riciclaggio efficiente buttiamo circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica in mare ogni giorno. Attraverso questo processo, invece, si possono efficacemente riciclare prodotti dannosi in prodotti dotati di vita più lunga.
Organismi viventi: La plastica gettata in mare viene erroneamente scambiata dagli animali acquatici per cibo di cui nutrirsi, e per questo molte specie sono diventate in via di estinzione negli ultimi anni. Inoltre, la plastica che viene a contatto con i raggi UV del mare si frammenta in micro plastica e viene assorbita dal plancton, che sta alla base della catena alimentare, entrando così nel ciclo di vita ed inquinando la maggior parte degli organismi della terra.
Economia locale: Riciclando i rifiuti di plastica si può creare un numero di posti di lavoro di 6 volte superiore a quello di buttarla in discarica. Inoltre , tali rifiuti non occuperebbero più spazi che potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo di aree urbane.

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