23 Maggio 2011, Amritapuri
Prima della partenza per il tour in America Amma, come sempre prima di un viaggio, ha desiderato salutare ogni singolo residente del Centro di Amritapuri.
Per incontrare tutti sono solitamente necessari più di 10-12 giorni di darshan (abbraccio, ndt) continuo e ogni giorno Amma siede per più di 15 ore; riceve proprio tutti, ascoltando con pazienza, dando indicazioni con parole affettuose per il sentiero verso la pace interiore. Il penultimo giorno prima della partenza, ha dato disposizioni sulle mansioni di ognuno e ha puntualizzato la necessità di seguire le pratiche spirituali da parte dei residenti dell’ashram (centro di Amma, ndt). Inoltre Amma ha annunciato che quella sera avrebbe cucinato e servito dosa (specialità del Sud dell’India, pastella a base di riso, simile ad una frittata sottile) per tutti.
Qualche tempo prima Amma aveva detto al responsabile della cucina che alcune persone le avevano chiesto una dosa.
In un primo momento lui ha ascoltato non pensando che lei stesse parlando seriamente.
Quando poi Amma gli ha chiesto una stima sul numero totale dei residenti dell’ashram, sulla logistica e sui tempi di realizzazione, si è reso conto che lei aveva realmente intenzione di farle e le ha dato la sua valutazione. Si può immaginare il suo stato di panico: degli amici ti chiamano per dire che verranno a cena da te e che hanno bisogno di un menu specifico e tutto questo entro due o tre ore. Immaginate la trepidazione quando quegli amici sono più di 3000! Le bombole del gas, i fornelli per le dosa, pelare le patate, e preparare l’impasto, il personale per fare le dosa, la pastella di farina, gli strumenti da cucina e i recipienti: sono solo qualche esempio.
Amma aveva previsto di cucinare le dosa con il burro chiarificato. Durante l’incontro quotidiano, Amma ha chiesto a tutti cosa preferivano e quanto avrebbero mangiato. Alla domanda su quale tipo di dosa preferivano, qualcuno ha detto masala dosa (dosa farcite con impasto speziato di patate, cipolle ed altre verdure). Alla domanda su quante dosa volevano mangiare, molti hanno risposto una, alcuni due. Così alle 3 del pomeriggio, Amma ha chiesto il masala (l’impasto piccante di patate) per riempire le dosa. In meno di 3 ore, sia il masala che la pastella di riso erano pronti.
C’era molta eccitazione. Prima dei canti serali nella sala principale erano già pronti 12 fornelli per le dosa e le persone accorse per i canti si sono sedute tutt’intorno. Una residente anziana di 90 anni, Pattiamma, era salita sul palco con Amma chiedendole di cantare una canzone particolare su Sri Lalita (Madre Divina, ndt).
Il canto di Amma ha portato molti in un profondo stato di gioia incondizionata. Nel mezzo del brano Amma si è interrotta invitando Pattiamma a cantare. Pur con la sua respirazione affannosa, l’anziana donna ha cantato ‘Sivakamasundari Jagadamba’ in stile classico, invocando la Madre Divina.
La felicità di Amma era evidente e subito dopo, rispondendo alla richiesta di Pattiamma, ha iniziato un canto dedicato a Sri Lalita. Ma dopo aver cantato poche strofe si è fermata, mentre la musica stava ancora suonando, e ha detto: “Pattiamma avrebbe voluto un canto su Sri Lalita, ma non era questo. Ero così trasportata dalle parole e dal suo modo di cantare, considerando anche la sua età, che mi sono persa.”
Amma ha poi iniziato un altro bel canto su Lalitamba (Madre Divina, ndt). Dopo l’Arati (cerimonia, ndt), Amma è velocemente scesa dal palco verso i fornelli per le dosa.
Amma ha iniziato a fare le masala dosa. Che spettacolo! Prendeva la pastella da un pentolino e la stendeva sulla piastra ben calda, qualcuno metteva un po’ d’olio, un altro poneva un po’ di masala (miscuglio) di patate al centro.
Poi ne faceva un’altra uguale dall’altra parte della piastra calda, versando la pastella dalla tazza e stendendola lentamente, mentre qualcuno la cospargeva d’olio e metteva un po’ di masala.
A quel punto, la prima dosa era pronta. Amma la prese, l’arrotolò con il mestolo e la pose su di un piatto, pronta per essere servita.
Mentre cucinava, qualcuno le legò un grembiule rosa alla vita.
Amma preparò molte dosa: era soprendente il modo in cui maneggiava la pastella, versandola dalla tazza e disegnando sulla piastra uno strato sottile, e soprattutto, era sorprendente la professionalità con cui la rivoltava e la arrotolava con il mestolo, nonostante lei avesse affermato di non saper fare le masala dosa. Dopo averne fatte molte, Amma ha iniziato a servirle personalmente.
Contemporaneamente, i ragazzi e le ragazze hanno iniziato a fare dosa sugli altri 12 fornelli. Su alcuni fornelli si potevano fare 2 dosa, su altri 3 e su alcuni, tra quelli più grandi, fino a 6 contemporaneamente. Con una spruzzata d’acqua dopo ogni turno, i fornelli rilasciavano nuvolette di vapore bianco di tanto in tanto. I piatti venivano posati sulle panchine, si aggiungeva il ripieno e poi li si passava ad Amma.
Le persone venivano da Amma ad una ad una per prendere la loro parte di masala dosa. L’intera sala era piena di visitatori, di volontari, di studenti e di residenti dell’ashram (centro di Amma, ndt). Amma chiedeva di alzare la mano a coloro che non avevano ancora ricevuto la loro dosa, li contava rapidamente ed inviava loro i piatti secondo il solito metodo del passamano. Amma ha detto: “Mangiate bene; se ne avete bisogno di più, prendetene di più, voglio vedervi con la pancia piena, così sarò felice. Se mangiate, questa sera sarò sazia e felice”. Amma ha detto: “Possiamo cantare dopo che tutti hanno mangiato!”. Appena il cibo fu servito a tutti, si è recitata la Gita (il quindicesimo capitolo della Bhagavad Gita, testo sacro, ndt). E’ stato così bello vedere che anche Amma si era unita a noi per assaggiare le dosa.
Due bramhacharini (persone che hanno iniziato un percorso monastico, ndt) le avevano preparato delle grandi dosa e lei le ha assaporate con piccoli morsi: le avevano dato una dosa fatta con la stessa pastella che lei aveva usato per fare le dosa a tutti loro. Si fecero più di tremila dosa. Amma dichiarò felice: “In un’ora abbiamo fatto tutto.”
Poi Amma ha cantato “Bandalo Bandalo” che parla della gioia che si prova nella compagnia e nell’arrivo della Madre Divina. Seguendo il ritmo, Amma ha chiesto di battere le mani tutti insieme. Infine ha cantato “Kushiomke Bahar”, una preghiera per la pace nel mondo che termina con le parole “Lokah Samastah Sukhino Bhavantu” (Che tutti gli esseri nell’universo siano felici)
E’ stata veramente un’affascinante festa spirituale delle Masala dosa.
Entro poche ore, Amma sarebbe partita per il tour americano, per trascorrere lì le 8 settimane successive.