Andate oltre la mente

31 luglio 2006 – Amritapuri

Amma è rimasta nel nord America a dare il suo darshan per due mesi, tuttavia, il giorno dopo il suo ritorno ad Amritapuri, si è subito recata nel tempio per la prima meditazione e l’incontro di domande e risposte con i residenti dell’ashram.

 

ammaQuando Amma si trova ad Amritapuri, i brahmachari e le persone con famiglia che vivono qui possono facilmente avvicinarla per porre delle domande e per vedere chiariti i loro dubbi, ma poiché Amma viaggia per più di sei mesi l’anno, molte volte devono attendere il suo ritorno per chiedere qualcosa.

Questo era il caso di un’americana che vive ad Amritapuri. La sua domanda scritta stava aspettando sul peetam di Amma, quando ella è entrata nel tempio.

Durante le sue meditazioni, la donna ha varie esperienze, e perciò voleva sapere come interpretarle. “Amma, quale atteggiamento e comprensione si deve avere nei confronti delle varie esperienze che si hanno in meditazione? Quanto l’impostazione mentale influenza il modo in cui noi le sperimentiamo? Per esempio, in un certo momento possono esservi esperienze gioiose di amore materno, e in un altro, qualcosa di molto impersonale, come forze della natura, luci e forti colpi di vento che agiscono sull’essere! Quale ruolo ha il gioco del Guru in tutto questo? Perché alcune persone impazziscono o diventano deluse ed egoiste e solo poche raggiungono la meta sane e salve?”

Amma ha detto alla donna che simili esperienze sorgono grazie all’innocenza e che sebbene possano essere di incoraggiamento, non si deve dare loro molta importanza.

“Grazie alla sua innocenza, qualcuno può avere quelle esperienze, sentire l’amore materno, vedere delle luci divine e sentire brezze fresche, ma dovete andare oltre queste esperienze,” ha affermato Amma. “Siete sul sentiero per realizzare la vostra unità con Dio. Mentre viaggiamo lungo una strada, vediamo molte cose intorno a noi, ma se ci fermiamo a guardarle e ci dimentichiamo del nostro scopo, potremmo non raggiungere mai la meta”.

Amma ha detto che tutte le esperienze sono a livello della mente e che il fine di una vita spirituale è di andare oltre la mente. Ella ha affermato che fondamentalmente simili esperienze assomigliano molto ai sogni e perciò si deve dare loro la stessa importanza di un sogno.

“La cosa veramente importante è il controllo che abbiamo sulla nostra mente in ogni situazione,” ha detto Amma. “Se qualcuno si arrabbia con noi, non dovremmo reagire e arrabbiarci a nostra volta. Dovremmo riflettere. ‘Con chi mi sto arrabbiando?’ In queste occasioni dovremmo ricordare che tutto è l’Atma, il Sé Supremo. Dovremmo pensare, ‘la coscienza che è in me si trova anche nell’altra persona. La coscienza è in grado di arrabbiarsi? E se tutto è uno, contro chi può esprimere la sua collera?’. Dobbiamo dare maggiore importanza al Sé che al corpo”.

Rispondendo alla parte della domanda della donna che riguardava il ruolo del Guru in tali esperienze, Amma ha detto che il Guru è come uno specchio che riflette qualunque difetto mentale uno abbia. Amma ha affermato: “Quando vi trovare a reagire in modo negativo alle diverse situazioni, dovreste contemplare il lavorio della vostra mente, ricordando il vostro scopo e quindi correggere il vostro comportamento. Dobbiamo considerare ogni esperienza che viene a noi come una opportunità per apprendere”.

Amma ha poi spiegato quanto pericoloso sia nella vita spirituale focalizzarsi e inseguire esperienze mistiche. Ha affermato che quando le persone sono ossessionate dall’inseguire tali esperienze, spesso sprecano tutta loro vita vagando qua e là alla ricerca di luoghi dove “l’energia è buona”. Altre cadono vittime di imprenditori spirituali che chiedono 5000 dollari per trasformare una persona in un avatar. “Con 5000 dollari vi assicurano che diventerete un avatar in tre settimane di corso, ma che senza denaro ciò non può accadere,” ha detto Amma, “nella ricerca di novità, di nuove esperienze, le persone inseguono tutto questo”.

Amma ha poi detto che chiedere denaro per l’insegnamento della meditazione, ecc, è simile a una madre che chiede ai figli di pagarla per il suo latte.

Amma ha detto che, infatti, la liberazione non è qualcosa che si può ricevere: deve venire dall’interno. “Se per realizzare quello stato, gli antichi saggi hanno dovuto compiere austerità per lunghissimi periodi, come si può pensare di ottenerlo solo pagando qualcuno?” ha deriso Amma.

 

amma satsang“Quando mangiamo dello zucchero, sperimentiamo la dolcezza, ma rimaniamo differenti dallo zucchero. Non dobbiamo essere chi sperimenta, ma dobbiamo diventare lo zucchero, diventare la dolcezza”.

Ancora una volta, dare importanza all’equilibrio della mente durante tutte le esperienze è più importante di quello che la mente veramente sperimenta. Amma ha citato la Gita: “samatvam yoga ucyate”.
“Il nostro scopo deve essere quello di mantenere equanimità di mente. Questa è veramente la meta,” ha detto Amma.

In risposta alla parte della domanda della donna che riguardava le persone che cadono dal sentiero spirituale, Amma ha detto che la cosa importante da fare, se si cade, è rialzarsi e continuare. “Ci sono molti, molti alberi, e ci sono molti fiori su un albero, ma non tutti i fiori diventeranno frutti. Alcuni cadranno, altri appassiranno, e altri ancora saranno mangiati dagli insetti.. Lungo il sentiero spirituale, ci potranno essere molte cadute, ma se si cade, la cosa importante è non rimanere stesi a terra, godendo la situazione. È necessario alzarsi e fare lo sforzo di camminare in avanti. Qualunque sforzo venga fatto non andrà mai perduto, sarà sempre con voi. Realizzare la nostra unità con Dio può occupare tutta la vita, addirittura molte vite. Dovete impegnarvi in uno sforzo continuo, non c’è un altro modo. Ognuno deve camminare su questo unico sentiero e se incontrate un ostacolo dovrete superarlo”.

“Non concentratevi in esperienze che mutano,” ha ripetuto Amma. “Le cose che vediamo (riferendosi alle esperienze in questione) sono al livello della mente. Dobbiamo andare oltre la mente”.

—Sakshi

 

 

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*yoga-stah kuru karmani samgam tyaktva dhananjaya
siddhyasiddhyoh samo bhutva samatvam yoga ucyate
(Bhagavad Gita – capitolo 2, verso 48)

[Risoluto nello yoga, oh! Dhananjaya [Arjuna], compi le azioni abbandonando l’attaccamento, rimanendo lo stesso nel guadagno e nella perdita. Questa equanimità della mente è chiamata yoga].