Amma a Mysore: Una celebrazione della maternità

Mysore, Karnataka, 4-5 marzo – Tour Indiano 2017

Il tratto, di strada percorso dal gruppo di Amma in tour da Mananthavady è stato a dir poco coreografico, fra strade strette a due sole corsie che scendevano attraverso la foresta di Mysore. Un caldo primaverile secco aveva causato la caduta delle foglie della maggior parte degli alberi, e solo qualche radura verde resisteva all’aridità.

Al suo arrivo a  Mysore Amma si è recata velocemente verso il palco, accompagnata lungo entrambi i lati della strada dall’euforia e dai sorrisi di devoti e studenti.  Poi ha iniziato a servire il prasad.

Dopo che il cibo è stato distribuito si è tenuto un breve momento di raccoglimento e Amma ha raccontato alcuni aneddoti.

Molti funzionari sono giunti a dare il benvenuto ad Amma a Mysore con discorsi di omaggio.

“Possiamo spiegare le diverse relazioni degli individui l’uno con l’altro ma i figli non hanno bisogno di alcuna spiegazione sulla madre. Ogni figlio conosce il carattere particolare della madre. L’amore della madre non può essere sperimentato attraverso alcun aspetto materiale del mondo.  Non esiste nulla che equivalga alla madre. Non c’è alternativa possibile alla madre. La madre stessa è la diretta fonte di ispirazione. È Amma che sta permeando il mondo con la sua peculiare energia femminile” – così si è espresso Shivaratri Deshikendra Swami del Mata Amritanandamayi Math di Suttur – “oggi Amma sta portando milioni di persone, che hanno fede in lei, dai flutti di ignoranza, oscurità e dolore sulle rive della pace eterna”.

Maritibbe Gouda, vice presidente del Karnataka, ha sottolineato nel suo discorso che “Amma dona rifugio a tutti nel campo della spiritualità. Nessun governo riesce a offrire il servizio che Amma sta prestando con le sue opere caritatevoli. Amma sta offrendo aiuto a chiunque, senza discriminazione di casta, credo e nazionalità. Questo tipo di potere spirituale sta illuminando il mondo intero. Amma è la Madre Divina che tocca amorevolmente ciascuno e abbraccia ogni persona e in tal modo abbatte le distanze e le barriere dell’incomunicabilità fra gli esseri umani. Noi preghiamo divinità di pietra ma Amma è il Dio reale che cammina e vive in mezzo a noi”.

Swami Vachanananda nel suo discorso ha detto: “Ho sentito parlare di Chamundeswari, Anandamayi Ma, Akkamahadevi, Meera Bai ma non le ho mai viste, né ho potuto parlare con loro né sedere al loro cospetto. Oggi, nei piedi di Amma, vedo tutte le dee: sento che Lei è un tempio vivente e la dea parlante dei nostri tempi. Non c’è bisogno di visitare templi, moschee o chiese. Tutte le nostre madri ci hanno dato alla luce e portato dal cielo alla terra. Solo Amma ci riporta dalla terra al cielo”.

Go Madhusoodana, ex membro del consiglio legislativo del Karnataka, ha così parlato di Amma: “Ovunque vediamo divinità e purezza, lì c’è la Madre. Questa è la vera saggezza (samskara) e cultura (samskriti) dell’India. Dovremmo vedere la madre in ogni donna. Abbiamo qui dinanzi a noi Amma, madre di tutti. Amma non tiene nulla per sé. Tutto è per i suoi figli. Sta unendo il mondo intero. Non vede barriere di nazionalità, casta, credo o lingua. È la vera Jaganmata, Colei che ama veramente il mondo intero e tutta la creazione”.

Due lunghi giorni di darshan si sono susseguiti. Oltre alle migliaia di abbracci, Amma ha donato  sari, pensioni e borse di studio a diversi residenti di Mysore a delle aree circostanti. Ha donato anche macchine da cucire alle donne dei gruppi di auto aiuto AmritaSree di Nagara.

Per l’occasione Amma ha detto: “Un computer si compone di due parti, hardware e software. Semplificando, chiamiamo la parte esterna, che possiamo vedere, “hardware” e la parte interna che non possiamo vedere “software”. Ma questi due aspetti non sono davvero diversi perché l’hardware non può funzionare senza il software e viceversa. Allo stesso modo vale per il mondo visibile dei nomi e delle forme, e per quello interiore dell’energia invisibile.

Il mondo visibile intorno a noi è soltanto l’hardware. La coscienza indivisibile e il potere che collega tutto sul piano visibile, e ne permette il funzionamento, come il software di un immenso computer è chiamato Dio o Suprema Coscienza. Dobbiamo rimanere coscienti di questo potere quando compiamo qualunque azione”.

Il programma di due giorni  è stato accompagnato dalle performance di studenti di tutte le età e grado. L’aria era pervasa da uno spirito celebrativo.

Per Mysore è stata un’occasione di festa che ha toccato il cuore di tutti i presenti lasciando ciascuno con un sorriso sul volto.